“Una delle prime azioni che Italia Viva Calabria ha deciso di compiere una volta avviato il nuovo corso del partito regionale, è stato costituire gruppi di lavoro tematici sulle grandi questioni del nostro tempo. E da queste parti, parlando di priorità, non si può non parlare di rifiuti. Perché la situazione è talmente seria da richiedere l’intervento e il contributo di tutti al fine di elaborare proposte e idee per cambiare la narrazione che vede la Calabria protagonista in negativo nelle politiche ambientali e di gestione dei rifiuti.
Proprio l’altro giorno, mi sono imbattuta in un video del presidente Occhiuto che, con grande sapienza comunicativa, annunciava entusiasticamente che in Calabria non abbiamo più rifiuti per strada né d’estate né d’inverno e che il problema sarebbe stato risolto dalla riforma a cui il suo governo stava mettendo mano.
E visto che quel giorno il presidente probabilmente era in vena di propalazioni, ha continuato con gli annunci, sempre più roboanti: “Oggi in Calabria non si manda un solo kg di rifiuti in Danimarca, in Norvegia, all’estero. Finalmente, ed è la vera novità, oggi i sindaci possono smaltire i rifiuti in discariche pubbliche e non private”.
E se le cose ancora non vanno bene e il problema dei rifiuti difficilmente può essere considerato risolto “la responsabilità – dice sempre il presidente nel video – è di alcuni sindaci che non fanno bene la raccolta differenziata e dei calabresi incivili che offendono l’ambiente”.
Sarebbe sin troppo facile rinfacciare al presidente Occhiuto la banalità del ragionamento e l’assenza pressoché totale di soluzioni, provvedimenti, idee concrete oltre quella di continuare a buttare rifiuti in discariche “pubbliche”.
Sarebbe questa la soluzione di Occhiuto all’annoso problema della gestione dei rifiuti in Calabria? Diamo per scontato che così non è. Credo che il presidente Occhiuto conosca fin troppo bene il principio dell’economia circolare così come sa benissimo che la discarica è il sistema di trattamento dei rifiuti con il maggiore impatto ambientale, soprattutto per l’emissione di gas serra, e che le discariche, come prevede la normativa europea, dovrebbero servire solo per rifiuti non ulteriormente valorizzabili e che la normativa UE per l’economia circolare quantifica, entro il 2035, in un massimo del 10% del totale dei rifiuti urbani.
La Calabria ha bisogno di aumentare le percentuali di raccolta differenziata. Difatti, pur essendo cresciute queste ultime di 1,4 punti percentuali rispetto al 2021, la differenziata resta ferma al 54,6% mentre dovrebbe arrivare al 60% entro il 2030 e al 65% entro il 2035.
Da buon presidente di Regione, Occhiuto conosce fin troppo bene i principi di prossimità e autosufficienza nello smaltimento dei rifiuti urbani non pericolosi e il loro trattamento in ambiti territoriali ottimali per permettere lo smaltimento ed il recupero dei rifiuti indifferenziati in uno degli impianti idonei più vicini ai luoghi di produzione o raccolta, al fine di ridurre i movimenti dei rifiuti stessi, tenendo conto del contesto geografico o della necessità di impianti specializzati per determinati tipi di rifiuti. Il sistema è congegnato in modo da utilizzare metodi e tecnologie idonei a garantire un alto grado di protezione dell’ambiente e della salute pubblica essendo la gestione dei rifiuti attività di pubblico interesse che deve essere svolta attuando prioritariamente la prevenzione, il recupero e, infine, in via residuale, lo smaltimento.
Purtroppo la Calabria è tra le regioni in Italia ad avere un quadro impiantistico carente e poco diversificato com’è noto a tutti tanto da avere spinto il governo regionale a riformare il sistema cercando di superare il gap impiantistico con il resto del Paese. L’idea è giusta e condivisibile ma tutto è ancora sulla carta. Inoltre, la Calabria ha il problema di avere un numero elevatissimo di discariche abusive. Senza andare troppo indietro nel tempo, giusto un paio di settimane fa le cronache giornalistiche raccontavano di “una discarica abusiva nel cuore di Sant’Onofrio con 3mila mq di rifiuti speciali”.
Dunque i casi sono due: o il presidente Occhiuto in tutti questi anni non ha fatto i compiti a casa, oppure mente sapendo di mentire. E anche se lo fa bene, da bravo influencer qual è, noi alla politica delle chiacchiere e delle falsità preferiamo la buona politica dei fatti che risolvono i problemi dei calabresi.
E a proposito di buona politica nella gestione dei rifiuti, voglio raccontarvi la storia di Copenhill.
Mentre in Calabria per l’intera regione esiste un unico termovalorizzatore vecchio e inquinante, che tratta l’1,2% dei rifiuti prodotti e che per funzionare a pieno regime deve importare rifiuti da fuori regione, a Copenaghen nasce il Copenhill: l’impianto di termovalorizzazione più green al mondo costruito proprio al centro della capitale danese.
Questo impianto brucia 70 tonnellate di rifiuti l’ora ed è in grado di convertire 440 tonnellate di rifiuti l’anno in energia pulita, fornendo elettricità a 150mila abitazioni.
Parliamo di tecnologia Waste – to – energy che sostituirà l’attuale termovalorizzatore in esercizio da più di 40 anni. Tutto ciò senza alcuna emissione nociva: grazie all’azione di filtri di nuova generazione in grado di trattenere polveri e fumi inquinanti, l’unica sostanza emessa dall’impianto è infatti vapore acqueo.
Un impianto speciale con una funzione speciale: produrre energia a emissioni zero ed essere un impianto sportivo e un parco naturale.
Copenhill è stato concepito come una montagna artificiale con un pendio lungo 200 metri su cui si sviluppano piste da sci, percorsi escursionistici, pareti da arrampicata, percorsi halfpipe olimpico, slalom e freestyle fruibili tutto l’anno. La pista da sci proprio sul tetto del termovalorizzatore è in grado di ospitare contemporaneamente 200 persone con o senza neve. Dunque si riesce a sciare anche d’estate. C’è anche un parco naturale con piante, rocce, oltre 7mila cespugli, un oasi verde per uccelli, api, farfalle e fiori. Un nuovo ecosistema urbano che, nello stesso tempo, assorbe il calore, riduce la co2 e controlla il deflusso delle acque piovane. Copen Hill è un buon esempio di gestione virtuosa dei rifiuti che si contrappone allo smaltimento in discarica.
E’ un esempio di sviluppo urbanistico che coniuga in maniera intelligente i rapporti tra produzione e ricreazione, tra infrastrutture energetiche e infrastruttura sociale, tra fabbrica e città.
I Danesi ci ringraziano tanto per avergli inviato i nostri rifiuti per riscaldarli e ridurre i loro costi energetici . E pensare che li abbiamo pure pagati per prenderseli mentre in Calabria abbiamo investito “nell’esportazione” della spazzatura che viaggia in Italia ed Europa con costi altissimi per l’ambiente e per il bilancio regionale.
I dati del rapporto Ispra 2022 ci dicono che la Calabria è la quinta regione in Italia a smaltire rifiuti fuori regione con 7mila tonnellate caricate su ferro e gomma e spedite all’estero solo nel 2022.
Il PNRR ha messo a disposizione 2,1 miliardi di euro per migliorare la gestione dei rifiuti come strumento fondamentale per l’attuazione dell’economia circolare. Ma servono impianti e soprattutto serve una visione strategica. Siamo ben lontani dal raggiungere gli obiettivi europei, dobbiamo investire subito in impianti di riciclo e recupero. Negli ultimi 16 anni di commissariamento del settore abbiamo sprecato miliardi di euro senza avvicinarci neanche alla soluzione del problema. E mentre il presidente Occhiuto si compiace del fatto che si continua a fare ricorso alle discariche pubbliche, intanto il bando sulle compostiere di comunità per trattare e recuperare i rifiuti organici è stato prorogato per mancanza di partecipazione. Farebbe bene il governo regionale ad accettare la sfida e approfittare di questi nuovi finanziamenti per il recupero della frazione organica.
Tocca alla politica trovare il modo di tradurre la dicitura “discarica zero” presente nell’ultimo Piano di gestione dei rifiuti in atti e realtà concrete e tangibili. Far diventare la Calabria una regione green efficiente e virtuosa nella gestione dei rifiuti è possibile. L’esempio di Copenhill sta li a dimostrarci che è tutta una questione di capacità e volontà politica”.
Lo afferma in una nota Nunzia Paese, presidente Italia Viva Calabria.