La ‘migrazione sanitaria’ per ricoveri ospedalieri rimane un trend costante tra le regioni italiane e, negli ultimi 6 anni (2017-2022), vale poco meno di 3 miliardi l’anno. Con qualche differenza, legata anche alla pandemia che aveva variato il quadro.
Si è avuto infatti un ”significativo calo nel 2020 e una successiva inversione di tendenza nel 2021, continuata con una crescita nel 2022”. Sono alcuni dati del report sul tema dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) che vengono presentati questa mattina a Roma.
Le principali regioni attrattive – spiegano gli esperti Agenas – sono, in ordine, Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto, mentre quelle di fuga sono Campania, Calabria e Sicilia. ”Nel 2022 Emilia-Romagna e Lombardia registrano valori equiparabili di saldo positivo (tra mobilità attiva e passiva) rispettivamente di 337 milioni e 362 milioni. Da osservare il trend dell’Emilia-Romagna che segna un importante incremento rispetto al periodo pre pandemico. Il flusso migratorio è tendenzialmente diretto da Sud a Nord. Si osserva, però’, anche la mobilità tra le regioni del Centro-Nord soprattutto quelle vicine (con una distanza di 100 Km e/o 60 minuti di percorrenza dal comune di residenza del paziente alla struttura ospedaliera di ricovero): la migrazione di prossimità, rispetto al totale, risulta essere pari al Nord al 24%, al Centro 12,6% e al Sud 5,7%”.