«Nei prossimi giorni andranno in scadenza i contratti di circa 4.000 lavoratori impiegati nei comuni calabresi attraverso i tirocini di inclusione sociale. Le amministrazioni si troveranno quindi private di un nutrito contingente di personale il cui apporto è prezioso, anzi determinante per garantire l’erogazione di servizi essenziali ai cittadini. In molti casi queste persone sono diventate la spina dorsale degli enti locali».
Lo denuncia in una nota Salvatore Magarò, già consigliere regionale della Calabria e sindaco di Castiglione Cosentino.
«Nel mio comune i tirocinanti sono nove: si tratta di collaboratori che svolgono le proprie funzioni ormai da diversi anni e che hanno acquisito sul campo esperienza e professionalità. Il trattamento economico loro riservato è mortificante così come ritengo ingiusto che queste persone non possano godere di un trattamento previdenziale adeguato a garantire loro una pensione dignitosa. Continuare a tenere queste persone in un limbo è scandaloso e indegno di un Paese civile. Ed anche affrontare il problema in via emergenziale in prossimità della scadenza del contratto.
Per questo – ha aggiunto Magarò – esorto l’Anci Calabria e tutti i sindaci ad assumere una posizione chiara e netta a sostegno di questi lavoratori, non solo per garantire loro la prosecuzione dei tirocini ma soprattutto per sollecitare il Governo, anche con azioni forti come quello della consegna delle chiavi della casa comunale ai Prefetti delle cinque province, ad affrontare la questione una volta per tutte.
Sono certo – ha concluso il sindaco di Castiglione Cosentino – che il presidente della Regione, Roberto Occhiuto, non mancherà di attribuire la giusta centralità alla vicenda, riportandola al centro dell’agenda politica ed avviando le giuste interlocuzioni per arrivare ad una soluzione della vertenza».