“La mobilità integrata tra le due sponde dello Stretto – scrivono in una nota le RSA ATAM OO.SS. – è ultimamente al centro della discussione pubblica sia nazionale che locale e viene soventemente inquadrata nell’ottica della sostenibilità ambientale. Considerata questa grande attenzione politica e mediatica si potrebbe pensare che di recente siano state intraprese anche azioni concrete in tal senso, ma, come possono testimoniare sia i lavoratori che gli utenti, nella realtà non è stato fatto nulla di significativo per garantire un’adeguata integrazione dei servizi di trasporto pubblico locale tra le due sponde e con le relative aree metropolitane.
Basti pensare che l’Azienda Trasporti per l’Area Metropolitana di Reggio Calabria, nonostante il nome, raramente oltrepassa i confini del comune capoluogo, dato che gestisce solo due linee extraurbane (Gambarie e Cardeto) e che il servizio urbano sconfina soltanto a sud in alcune frazioni del comune di Motta San Giovanni, tra cui Lazzaro. A nord, invece, gli autobus si fermano, per questioni burocratiche, in località Bolano, pochi metri prima del confine con il comune di Villa San Giovanni e a meno di 2 km dalla stazione e degli imbarcaderi, importanti snodi dei trasporti a livello nazionale.
Questo problema è messo ben in evidenza sia nel “Programma Pluriennale del TPL con
applicazione del livello dei servizi minimi” e sia nella “Relazione di Piano” del PUMS della
Città Metropolitana di Reggio Calabria, dove si afferma che il trasporto pubblico urbano
dovrebbe estendersi con continuità lungo la costa, dalla frazione Lazzaro di Motta San
Giovanni, a sud, a Villa San Giovanni, a nord.
Altre due problematiche del servizio urbano sollevate nel PUMS sono la limitata estensione
temporale (le ultime corse sono alle ore 21:00) e la scarsa integrazione con i principali nodi
intermodali di III e IV livello (stazione ferroviaria Lido, aeroporto, svincolo autostradale di
Gallico, stazione ferroviaria di Pellaro), e soprattutto con il porto di Reggio Calabria, dato
che mancano i collegamenti diretti con gli ospedali (Morelli e Riuniti), con il Centro
Direzionale e con i poli universitari.
Una ulteriore questione, che si è man mano amplificata col tempo, riguarda le aree collinari
che sono soggette sia all’invecchiamento della popolazione sia alla soppressione dei servizi
essenziali, costringendo i residenti a fare affidamento ad alimentari, poste e farmacie situati nelle frazioni litoranee. Questo ha generato una richiesta di collegamenti frequenti lungo le direttrici monte-mare che supera di molto la domanda di spostamenti verso il centro città, ma fino a questo momento tali necessità sono state spesso trascurate.
Le RSA di A.T.A.M. S.p.A. sono del parere che per migliorare la mobilità nell’area
metropolitana dello Stretto è di fondamentale importanza la predisposizione e l’attuazione in tempi brevi di un nuovo programma di esercizio che possa rimediare alle problematiche già elencate e, al contempo, rispondere alle nuove domande di mobilità. A loro avviso sarebbe opportuno prendere in considerazione quanto svolto in città morfologicamente simili a Reggio Calabria, dove le aziende di trasporto pubblico locale hanno recentemente
predisposto nuovi programmi d’esercizio che rispondono alle nuove esigenze dell’utenza.
L’esempio più vicino è quello dell’Azienda Trasporti di Messina, la quale ha introdotto la
linea portante denominata “Shuttle” con frequenza normalmente di 15 minuti e l’ha integrata con collegamenti frequenti “a pettine” dalla litoranea ai villaggi.
Tale struttura – conclude la nota – ha l’unico svantaggio di creare una rottura di carico nei collegamenti verso il centro città, ma permette un collegamento frequente nelle frazioni collinari con autobus di piccole dimensioni (più adatti a quel tipo di viabilità), velocità commerciali più elevate e l’uso di mezzi più grandi e capienti dove c’è maggiore afflusso di utenza. A tal proposito, le RSA propongono l’attuazione di due linee portanti (Villa San Giovanni-Aeroporto e Terminal Libertà-Lazzaro), da svolgere con bus urbani, e tutta una serie di “navette” che collegano in modo frequente i nodi di interscambio (Gallico, Terminal Libertà, Terminal Porto, Piazza Garibaldi, Terminal Botteghelle, Aeroporto) con la parte collinare della città.
Nel fare ciò, le RSA richiedono che venga tutelato il benessere degli operatori di esercizio e
garantito il servizio nelle fasce mattutine e serali, prevedendo turni di lavoro ad un’unica
ripresa e articolati su tre fasce (mattutina, centrale e serale). Le stesse, infine, ritengono
necessaria la nomina di un nuovo direttore generale, una figura assente ormai da diversi
anni, essenziale per indirizzare e coordinare le strategie di A.T.A.M. S.p.A. ai vari livelli,
dall’esercizio alla comunicazione”.