Sono stati estradati due narcotrafficanti italiani ritenuti appartenenti ad un’associazione a delinquere legata alla ‘ndrangheta. I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Bologna, in collaborazione con la Polizia di Frontiera dell’aeroporto ”L. Da Vinci” di Roma – Fiumicino e con il supporto del Servizio centrale di investigazione sulla criminalità organizzata (Scico), hanno arrestato i due nell’ambito di una complessa indagine, diretta da Roberto Ceroni della Direzione distrettuale antimafia della Procura della Repubblica di Bologna , con il coordinamento della procura nazionale Antimafia e Antiterrorismo, ed eseguita dal Gico del Nucleo di polizia economico-finanziaria di Bologna. Le indagini, durate oltre due anni, hanno portato al sequestro di 43 kg di cocaina, 44 kg di hashish, 9.650 prodotti contraffatti, oltre 900mila euro in contanti e all’arresto, in flagranza di reato, di quattro italiani. Inoltre, è stata data esecuzione, complessivamente, a 42 misure cautelari personali, nonché al sequestro, finalizzato alla confisca per sproporzione, di oltre 40 immobili e terreni (di cui 29 in Emilia Romagna e 13 in Calabria), 14 autoveicoli/motocicli, beni di lusso, 44 rapporti bancari e 80 fra società, attività commerciali e partecipazioni sociali, per un valore complessivo stimato di oltre 50 milioni di euro.
Gli indagati, che lo scorso 30 maggio erano riusciti a sottrarsi all’esecuzione della misura di custodia cautelare in carcere nei loro confronti, rendendosi irreperibili, erano stati rintracciati in Paraguay e arrestati in quanto destinatari di un mandato di arresto europeo poi internazionalizzato. Come ricostruito dalla guardia di finanza, i due rivestivano “un ruolo di assoluta rilevanza in seno al sodalizio criminale, e uomini di fiducia (nonché cugini) del principale promotore dell’associazione, da cui avevano ‘ereditato’ una vasta rete di contatti nel mondo del narcotraffico internazionale”. Grazie al costante scambio informativo intercorso con il Servizio di cooperazione Internazionale di polizia (Scip) e, in particolare, con l’unità del progetto ”I-Can”, i fuggitivi sono stati individuati in Paraguay ed arrestati dalla polizia locale insieme a un brasiliano e un paraguaiano. I due italiani, immediatamente espulsi dal Paese sudamericano, erano arrivati nello scalo aeroportuale di Madrid nella mattinata del 15 luglio 2023, dove erano stati presi in custodia dalla polizia iberica, in attesa dell’estradizione in Italia. Grazie all’attivazione dei canali di cooperazione giudiziaria e di polizia in ambito Ue, il procedimento di estradizione è stato definito in tempi brevissimi e, dopo un mese dalla presa in consegna da parte della polizia spagnola, gli indagati sono stati rimpatriati in Italia.