“L’abuso della leva cautelare, con effetti collaterali su vittime innocenti”, “lo squilibrio quantitativo nel rapporto tra giudici e pubblici ministeri”, “un aumento esponenziale del rischio di errori giudiziari”.
Sono questi i motivi che hanno portato il Coordinamento regionale delle Camere penali della Calabria a proclamare per oggi una giornata di astensione dalle udienze e a organizzare iniziative di protesta nei vari uffici giudiziari della regione. A farsi portavoce di questi motivi e’ stato il presidente della Camera Penale ‘Alfredo Cantafora’ di Catanzaro, Francesco Iacopino, che in una conferenza stampa ha illustrato le ragioni della mobilitazione dell’avvocatura calabrese.
“Ci tengo a sgomberare il campo da un equivoco: noi non siamo contro nessuno, non siamo contro la magistratura, non siamo contro la liberta’ di informazione, noi siamo per”, ha precisato Iacopino.
“Siamo per un sistema liberale del diritto penale, un sistema nel quale le garanzie possono trovare spazio nell’esercizio della giurisdizione. Il dato che registriamo e’ che troppo spesso nel nostro Distretto si registra un abuso della leva cautelare, con effetti collaterali su vittime innocenti che in qualche modo vengono risucchiate all’interno del contrasto alla criminalita’ organizzata. Siamo ben consapevoli che la criminalita’ organizzata vada contrastata senza alcun tipo di arretramento, ma poniamo un problema: i danni collaterali di un sistema di ‘pesca a strascico’ che molto spesso raccoglie nella rete vittime innocenti. Di questo dolore umano noi dobbiamo farci carico”.
Secondo Iacopino, “una prima causa e’ legata allo squilibrio quantitativo nel rapporto tra giudici e pubblici ministeri”.
“Quando nell’ufficio requirente vi sono 30 pm e nell’ufficio giudicante abbiamo 11-12 al gip e 7, massimo 8, al tribunale del Riesame, si comprende che lo squilibrio quantitativo tra i giudici e i magistrati requirenti non puo’ non riflettersi sul risultato qualitativo della risposta alla domanda di giustizia”, evidenzia Iacopino.
“Un altro aspetto importante riguarda i maxiprocessi: quando i numeri aumentano vertiginosamente all’interno di un unico fascicolo, in maniera direttamente proporzionale aumentano gli errori. A Reggio Calabria, dopo l’iniziativa delle Camere penali territoriali e regionali la magistratura ha inteso aprire un tavolo tecnico di confronto con l’avvocatura”.
“Noi – ha concluso il presidente della Camera Penale di Catanzaro, a nome anche delle altre Camere penali calabresi – auspichiamo che questo tavolo tecnico di confronto si possa aprire anche nel nostro Distretto di Corte d’appello, perche’ – ripeto – non siamo contro nessuno ma siamo per i diritti e per le liberta’ del cittadino”.