Il tribunale di Catanzaro ha revocato la misura di custodia cautelare agli arresti domiciliari per l’imprenditore di Parma Giovanni Bello, attivo nel settore dell’autotrasporto e arrestato il 27 giugno dal Ros dei carabinieri, nell’ambito dell’operazione ‘Glicine akeronte’ contro la ‘Ndrangheta, inchiesta coordinata dalla Dda calabrese diretta da Nicola Gratteri. A Bello, difeso dall’avvocato Fausto Bruzzese, è contestato il reato di concorso esterno in associazione mafiosa.
La difesa ha presentato riesame contro l’ordinanza e, dopo l’udienza di martedì, i giudici (presidente Mario Santoemma, estensore Rita Bosco) hanno disposto la revoca della misura e la liberazione.