“Ancora una volta Reggio Calabria, la Calabria, terra di approdo di bambini morti in mare, nel tentativo di raggiungere un suolo che deve solo vergognarsi”: è quanto sostiene il Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della Regione Calabria, Antonio Marziale, in seguito allo sbarco nella città calabrese della nave Dattilo, con un piccolino di 4 anni deceduto.
“Ed è chiaro che quando parlo di terra della vergogna mi riferisco all’Europa – sostiene Marziale – incapace di varare un piano che sia autorevole e sicuro”.
“In Calabria nel corso del mio primo mandato, dal 216 al 2020, abbiamo raggiunto il primato italiano in tema di individuazione, formazione e decretazione di tutori per minori stranieri non accompagnati (MSNA) – incalza il Garante – e proprio in questi giorni, grazie alla Consulta di associazioni che sostiene il mio compito d’ufficio, abbiamo concluso il primo corso del mio secondo mandato, ma noi vorremmo poterli soccorrere vivi e ci diciamo stanchi di essere un cimitero di bambini. Pertanto – conclude Marziale – in attesa di provvedimenti che facciano dell’Europa una terra di accoglienza, posso solo gridare vergogna, vergogna, vergona”.