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Blitz del Ros in Calabria, il pm: “Ex consigliere Vincenzo Sculco al centro del sistema clientelare”

Un “Comitato d’affari” che avrebbe organizzato un “diffuso sistema clientelare” per la gestione di appalti pubblici, ed in particolare di quelli banditi dalla Regione Calabria, ma non solo; lo smaltimento dei rifiuti e una serie di nomine ed incarichi politici.

È su questo che ha fatto luce l’inchiesta, denominata “Glicine akeronte” e condotta dalla Dda di Catanzaro, diretta da Nicola Gratteri, che ha portato stamattina all’arresto di 43 persone. L’ordinanza di custodia cautelare eseguita dai carabinieri del Ros è stata emessa dal Gip distrettuale Antonio Battaglia.

L’indagine della procura distrettuale antimafia “ha disvelato un diffuso sistema clientelare, al centro de! quale si pone la figura di Sculco Vincenzo, soggetto da tempo implicato nelle dinamiche politico affaristiche della citta’ di Crotone ed in grado di influenzare le istituzioni e di eterodirezionare i finanziamenti verso un gruppo di potere privo di scrupoli”. E’ il quadro tracciato dagli inquirenti del 73enne esponente politico crotonese, con un passato di leader sindacale in quanto segretario generale della Cisl calabrese, prima ancora che di consigliere regionale. Gia’ nel 2009, peraltro, Enzo Sculco, all’epoca vice pressidente della Provincia era finito agli arresti domiciliari nell’ambito di una indagine della Procura della Repubblica di Crotone per una vicenda di appalti truccati, frode in pubbliche forniture e incarichi elargiti a persone gradite.

Dalle indagini della Dda, dunque, e’ emersa “la sua preponderante presenza – scrive il gip Battaglia che ne ha disposto gli arresti domiciliari – nella totalita’ dei processi decisionali degli enti pubblici del comprensorio crotonese, quale maggiore esponente di un comitato di affari in grado di mettere a punto strategie preordinate ad un unico fine, ovvero quello di garantire che posti decisivi venissero occupati da soggetti graditi, nonche’ di individuare le ditte amiche verso cui dirigere i favori. Accanto allo Sculco – aggiunge il gip – si pone la persona di Devona Giancarlo, che viene individuato quale soggetto di collegamento tra l’imprenditoria crotonese e gli organismi regionali, grazie al ruolo assunto in qualita’ di segretario particolare de! presidente della regione.

Devona, infatti, dopo avere assunto varie cariche all’interno del comune di Crotone in quota Pd, riusciva ad assumere un ruolo di maggiore rilievo con la legislatura Oliverio del quale, in data 28.9.2017, diventava segretario particolare, preoccupandosi di curare i contatti con i sindaci del territorio calabrese, interessati alla fruizione di finanziamenti pubblici, ed accompagnando lo stesso presidente in occasione di incontri e manifestazioni istituzionali. In tale contesto, e’ emerso ii suo ruolo attivo quale mediatore degli interessi degli imprenditori gravitanti nel territorio crotonese, ma anche i legami con ambienti della criminalita’ organizzata, dovuti agli stretti rapporti di parentela con soggetti indicati quali affiliati alla cosca Papaniciara dei Megna”.

In proposito vengono segnalati “colloqui e contatti con tali soggetti ed anche espliciti riferimenti alla sua estrazione ed allusioni all’importanza di tali legami che gli consentivano un’adeguata protezione sul territorio”. Le indagini, quindi, si sono concentrate su un particolare gruppo di persone che, nei rispettivi ruoli politici, istituzionali ed imprenditoriali, “apparivano interessati a tutte le attivita’ connesse alla realizzazione di opere pubbliche e conferimenti di incarichi in ambito regionale e nel comprensorio crotonese”, per cui “l’ufficio di procura ha ricostruito diverse vicende indicative di come l’agire dei politici e funzionari interessati, fosse preordinato al perseguimento di biechi interessi personali, piuttosto che a quello di assicurare ii buon funzionamento degli uffici con criteri di trasparenza e meritocrazia”.

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