“Ognuno deve fare la propria parte. Il Consiglio regionale, nella seduta di giovedì, discuterà ed approverà un’intesa tra le Regioni Calabria, Basilicata, Campania, Puglia e Basilicata in materia di governance del fenomeno migratorio e per la promozione di politiche in inclusione sociale e lavorativa della popolazione straniera”.
E’ quanto afferma il presidente dell’assemblea calabrese Filippo Mancuso in occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato che si celebra oggi.
“La cooperazione delle Regioni del Sud – aggiunge Mancuso – mira anche a rafforzare la consapevolezza che operare con spirito cooperativo è un valore aggiunto, per individuare e circoscrivere i fabbisogni più impellenti che scaturiscono dai processi di integrazione dei migranti e progettare gli interventi di risposta a livello interregionale. Questa intesa è volta anche a rafforzare il sistema degli interventi di inclusione socio-lavorativa e alloggiativa delle persone straniere, in riferimento alle politiche e agli interventi previsti dal nuovo ciclo di programmazione delle risorse comunitarie 2021-2027 nelle sue diverse articolazioni”.
“La ‘Giornata Mondiale del Rifugiato’ (20 giugno) – sostiene il presidente del Consiglio regionale – indetta dalle Nazioni Unite punta a sensibilizzare l’opinione pubblica sulla condizione di milioni di rifugiati e richiedenti asilo che, costretti a fuggire da conflitti, violenze e calamità naturali, cercano la salvezza in un altro Paese. I dati forniti dal l’Unhcr, Agenzia Onu per i rifugiati, riferiti al 2022, sono allarmanti: 108,4 milioni le persone nel mondo che risultano sfollate con la forza a causa di persecuzioni, conflitti, violazioni dei diritti umani e altri eventi.
Un aumento di 19,1 milioni rispetto all’anno precedente, a causa del conflitto in Ucraina, a quelli in altre parti del mondo e agli sconvolgimenti climatici”. Per Mancuso “il presupposto da cui partire, superando le polemiche politiche, è che la protezione della persona, il salvataggio dei profughi, il sostegno ai sofferenti nelle crisi umanitarie e l’accoglienza dei più vulnerabili, sono tutti impegni a cui la Repubblica Italiana, l’Unione Europea e le organizzazioni internazionali non possono mai sottrarsi. Il Governo ce la sta mettendo tutta, per sanzionare pesantemente i trafficanti di esseri umani e regolare i flussi migratori, dando risposte al bisogno di immigrati nel sistema economico. È l’Europa però che deve incaricarsi della protezione delle frontiere e dell’intera area Schengen, e assicurare, assieme agli Stati più esposti, accoglienza e integrazione e dotarsi di una strategia per sostenere la cooperazione allo sviluppo dei Paesi da cui le persone fuggono”.