“Nel trentunesimo anniversario della strage di Capaci, in cui persero la vita Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli agenti della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro, teniamo alti gli ideali e i valori di quanti si sono sacrificati per la difesa della libertà dalle mafie.
La lotta al crimine e all’illegalità vada avanti, senza pause né tentennamenti”.
Così Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria.
“Non ci può essere ambiguità, nessuna zona grigia, né silenziosa connivenza: o si è contro la mafia oppure si è complici. Alternative non esistono e noi, a distanza di 31 anni dalla strage di Capaci ricordiamo il sacrificio di Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro, cui fece seguito, qualche settimana più tardi, quello in cui furono assassinati Paolo Borsellino, Emanuela Loi, Agostino Catalano, Walter Eddie Cosina, Vincenzo Li Muli e Claudio Traina”.
Lo afferma, in una nota, Amalia Bruni, del Pd, vicepresidente della Commissione contro la ‘ndrangheta in seno al Consiglio regionale.
“Ricorrenza, questa – aggiunge Bruni – divenuta Giorno della Legalità, in ricordo di tutte le vittime di mafia. Non dobbiamo mai dimenticare chi, in nome della giustizia, della legalità e delle istituzioni ha dato la sua vita, la reazione sdegnosa e la commozione generale, suscitata dai vili attentati a Falcone e a Borsellino, il grido di dolore e di protesta di tutti gli italiani liberi e onesti è diventato un movimento delle persone perbene che hanno passione e a cui sta a cuore un’Italia libera dal malaffare e dalle mafie. Un movimento che ha messo radici importanti in tutta la società, che ha contribuito a non avere più paura ma coraggio, spezzando sempre più spesso le catene della connivenza e dell’omertà”.
“Purtroppo la mafia – sostiene la vicepresidente della Commissione regionale contro la ‘ndrangheta – non è scomparsa perché non siamo ancora riusciti a sconfiggerla definitivamente anzi, sta cercando di estendere i suoi malefici tentacoli ovunque, anche a livello internazionale ed è per questo che occorre uno sforzo importante a tutti i livelli, a cominciare dalle Istituzioni. Ai cittadini il compito di vigilare, di condannare e di respingere sempre in modo netto e deciso le nefandezze, i metodi e la stessa esistenza della mafia”.