“Si estende di ulteriori 6 mesi, fino all’11 novembre 2023, il periodo massimo per l’applicabilità delle misure a sostegno del Servizio sanitario della Regione Calabria. I Commissari straordinari degli enti del Servizio sanitario regionale decadono, se non confermati, entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore del decreto-legge”. Lo prevede il dl approvato dal Consiglio dei ministeri, come spiega il comunicato di Palazzo Chigi.
Quasi 14 anni di piano di rientro, quasi 13 anni di commissariamento, una legislazione ad hoc approvata nel 2019 e prorogata altre tre volte.
La sanita’ della Calabria e’ un’emergenza ormai cronicizzata, al punto da richiedere puntualmente il prolungamento della sua gestione straordinaria, affidata dal 2010 a commissari nominati dal governo. E cosi’ venendo incontro alle istanze e alle esigenze del presidente della Regione, Roberto Occhiuto, che e’ l’attuale commissario della sanita’ calabrese, ieri, nelle pieghe di un decreto “omnibus”, il Consiglio dei ministri ha approvato la proroga per altri sei mesi del cosiddetto “Decreto Calabria”, il provvedimento che contiene misure straordinarie per affrontare le perduranti gravi criticita’ del settore e per preparare il terreno al ritorno alla gestione ordinaria dell’Ssr.
Un provvedimento arrivato in “zona Cesarini” (sarebbe scaduto l’8 maggio, anche se ovviamente ora e’ una corsa contro il tempo per pubblicarlo entro lunedi’ sulla Gazzetta Ufficiale), un provvedimento che resiste ai cambi di governo (anche quelli regionali) e di colore politico delle maggioranze: nato nel 2019 con l’allora governo giallo-verde su input del Movimento 5 Stelle, il “Decreto Calabria” ora convince anche il centrodestra, che pure l’aveva a suo tempo avversato.
L’ulteriore proroga del commissariamento conferma sul piano politico l’asse tra la Giunta calabrese guidata da Roberto Occhiuto, uno dei big di Forza Italia, e il governo di Giorgia Meloni.
Ma oltre che sul piano politico, anche su quello concreto questa ulteriore proroga del Decreto Calabria avra’ degli effetti piuttosto significativi: i piu’ importanti sono la permanenza in carica degli attuali commissari delle Asp e delle aziende ospedaliere (che comunque dovranno essere esplicitamente confermati entro due mesi dall’entrata in vigore del testo), e – spiegano i piu’ attenti analisti politici – la possibilita’ per il governatore e commissario Occhiuto di poter godere di spazi di manovra piu’ ampi e discrezionali nella scelta dei manager.
Su un dato pero’ in tanti osservatori concordano: con la proroga della legislazione speciale comunque viene cristallizzata ancora una volta la situazione di emergenza del settore in Calabria. Emergenza del resto plasticamente resa ad agosto dalla decisione dello stesso Occhiuto di ricorrere all’ingaggio di medici da Cuba per sopperire alle gravissime carenze di personale sanitario.
L’arrivo degli operatori caraibici – una prima tranche e’ entrata in servizio ad agosto negli ospedali maggiormente sofferenti della provincia di Reggio Calabria mentre altri ne sono attesi a breve – ha alimentato le sempre infuocate polemiche che caratterizzano storicamente la sanita’ calabrese, anche se Occhiuto ha sempre specificato che si tratta di una misura “tampone”, valida fino a quando non saranno espletati i concorsi, che sono in corso di svolgimento nell’ambito della cosiddetta “manovra d’autunno”, avviata a ottobre scorso per reclutare nuovo personale nell’ordine di complessive 3.600 nuove assunzioni.
Sono comunque ancora tanti i punti di estrema debolezza della sanita’ calabrese, come lo stentato start di “Azienda Zero”, il nuovo ente di governance del settore creato piu’ di un anno fa ma ancora non del tutto operativo, anche se alcuni segnali di inversione di tendenza si stanno gia’ materializzando.
Tra questi un primo step concreto nella ricognizione e nell’accertamento dell’enorme debito commerciale della sanita’ calabrese, che secondo un report della struttura commissariale guidata da Occhiuto e della Regione e’ stato almeno quantificato nella sua consistenza storica in oltre 860 milioni al 31 dicembre 2020.
Altri segnali di inversione di tendenza messi in risalto dal commissario Occhiuto in questi ultimi mesi sono la copertura dei disavanzi delle aziende sanitarie e ospedaliere, lo sblocco delle procedure per la costruzione di tre nuovi ospedali (Sibaritide, Piana di Gioia Tauro e Vibo Valentia) ferme da anni, la nascita dell’azienda ospedaliera unica di Catanzaro Renato Dulbecco, un hub da oltre 800 posti letto che prende corpo dalla fusione del Policlinico universitario Mater Domini e dell’ospedale Pugliese Ciaccio del capoluogo, svolta anche questa attesa da anni.
Lo stesso Occhiuto ha avviato anche una campagna di “tolleranza zero” contro la disorganizzazione del settore aprendo una piattaforma online – www.sanibook.it – nella quale i cittadini possono segnalare quello che non va negli ospedali in modo da rendere piu’ celeri (e verificabili) le soluzioni. Ora arriva questa nuova (e verosimilmente ultima) proroga del “Decreto Calabria” che e’ un altro strumento a disposizione di Occhiuto per accelerare la fine dell’emergenza e il ritorno alla normalita’ della sanita’ calabrese.