La Commissione europea ha deciso di avviare una procedura d’infrazione contro l’Italia per non aver applicato correttamente le norme della direttiva Ue destinata eliminare ritardi eccessivi nei pagamenti di beni e servizi dal parte della pubblica amministrazione. Nel mirino di Bruxelles sono finite in particolare le disposizioni che consentono alla regione Calabria di effettuare pagamenti nel settore sanitario al di là dei limiti temporali fissati dalla direttiva.
Per Bruxelles, “la legge italiana costituisce una violazione della direttiva sui ritardi di pagamento per aver esteso il periodo di pagamento dei debiti delle autorità pubbliche oltre i termini stabiliti dalla direttiva”.
La Commissione, secondo quanto si legge in una nota, ha quindi inviato una lettera di messa in mora all’Italia per la non corretta attuazione delle norme europee varate nel 2011.
La Commissione ha inoltre deciso di passare alla seconda fase della procedura d’infrazione – l’invio di un parare motivato – già aperta contro l’Italia in seguito alla mancata inclusione del noleggio di apparecchiature per intercettazioni telefoniche nelle indagini penali tra le transazioni commerciali rientranti nel campo di applicazione delle disposizioni contro i ritardi nei pagamenti.
Le imprese interessate, rileva la Commissione, non possono quindi beneficiare della tutela accordata dalla direttiva Ue. L’Italia dispone ora di due mesi per rispondere alle argomentazioni formulate da Bruxelles.