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Bimba violentata al Cara di Crotone, il Garante Marziale esce dal coro: “Tragedia annunciata, UE responsabile”

“Dovrei unirmi ai cori di sdegno, ed ovviamente mi unisco. Dovrei parlare di reato esecrabile e la pedofilia, l’abuso di una bambina, è il reato più turpe che un cosiddetto uomo possa perpetrare. Ma ho fatto di più, in questi anni in cui sono chiamato a presiedere l’Ufficio di Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della Regione Calabria, ho denunciato ed ho urlato a squarciagola che il sistema di accoglienza è approssimativo, insicuro e indegno”: è quanto dichiara Antonio Marziale, sociologo, al suo secondo mandato di Garante dei minori in terra calabra.

“Sarebbe indegno da parte mia anche non individuare responsabilità, ascrivibili all’Unione Europea e non già ad altre istituzioni – va giù duro Marziale – che pretende di emanare decreti privi di consistenza e soluzioni delegate a Stati membri e, di conseguenza regioni, che come la Calabria ed altre sono carenti di strutture di accoglienza, ma obbligate a provvedere. E la Calabria provvede come meglio può, in termini non solo istituzionali, ma soprattutto di sensibilità verso chi arriva in condizioni disperate, soprattutto i bambini. Sono stato il Garante che ha formato tra il 2016 e il 2020 il maggior numero di tutori per minori stranieri non accompagnati e proprio nei giorni scorsi ho emanato un nuovo bando, con l’aiuto di organizzazioni volontarie che non finirò mai di ringraziare. Ma, anche sul piano dei tutori nessun rispetto, chiamati ad assumersi responsabilità in termini volontariato e basta, quando questi impegnano la loro specializzazione, la loro professionalità, il loro tempo e la loro umanità. E questa gratuità per indisponibilità di fondi la dice lunga sulla scarsa o nulla importanza che si conferisce al problema, salvo poi issare vessilli a “babbo morto”.

“Al Cara di Crotone sovente si sono manifestate situazioni di promiscuità tra bambini e adulti – evidenzia il Garante – ma non è colpa del Comune, ne della Regione ne del Governo nazionale. È responsabilità di chi non è in condizione di progettare una politica di accoglienza, verso un fenomeno irreversibile qual è l’immigrazione, cioè dell’Unione Europea. Il dato è inconfutabile e sfido chiunque a dimostrare il contrario. Non si risolvono i problemi mandando due lire e imponendo “vedetevela voi”.

Da parte del Garante, infine: “Il più sentito ringraziamento alle forze dell’ordine ed alla magistratura per avere immediatamente individuato il pedofilo e la speranza che la giustizia voglia comminargli il massimo della pena prevista”.

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