“Il Ponte sullo Stretto è progettato per resistere in campo elastico, senza danni, a terremoti con periodo di ritorno di 2.000 anni. L’intervallo di ricorrenza del terremoto del 1908, considerato il sisma “caratteristico” dello Stretto, è di circa 1.000 anni”.
Così Mauro Dolce, professore ordinario di Tecnica delle costruzioni presso l’Università Federico II Napoli, in audizione presso le commissioni riunite Ambiente e Trasporti della Camera. “L’aggiornamento delle norme tecniche per le costruzioni del 2018 non avrà impatto sostanziale sul progetto, perché un’opera eccezionale come il Ponte sullo Stretto è basata su criteri e norme di progettazione che per lo più travalicano le regole delle Ntc, pensate per costruzioni ordinarie”, ha proseguito.
“Una infrastruttura nuova e super resistente al sistema consentirebbe il collegamento ferroviario e stradale tra le due sponde per portare rapidamente gli aiuti necessari, anche ovviando all’eventuale inutilizzabilità dei porti nell’area colpita”, ha spiegato Dolce, sottolineando però come “questi vantaggi saranno tanto maggiori quanto più tutta l’infrastruttura ferroviaria e stradale che attraversa la Calabria per arrivare in Sicilia sarà efficiente. La realizzazione dell’alta velocità e alta capacità ferroviaria, il completamento dell’autostrada A2, l’ammodernamento della SS 106 Ionica rappresentano, insieme al ponte, interventi prioritari, anche dal punto di vista della protezione civile, così come le infrastrutture in Sicilia”.