“Pochi possono dirsi: “Sono qui”. La gente si cerca nel passato e si vede nel futuro” - Georges Braque
HomeCalabriaIl capogruppo del PD Bevacqua: "Le parole del vescovo Savino sull'autonomia differenziata...

Il capogruppo del PD Bevacqua: “Le parole del vescovo Savino sull’autonomia differenziata facciano riflettere la politica”

Vi chiedo di schierarvi aspramente contro quelle scelte che intendono tradire la giustizia sociale e l’equità. Mi riferisco alla tanto dibattuta secessione dei ricchi o autonomia differenziata”.

«Queste parole, chiare e ferme, le traggo dalla lettera aperta che il Vescovo di Cassano allo Ionio ha voluto rivolgere ai politici  in occasione degli auguri per la prossima Pasqua. Per queste parole, e per il resto della sua lettera, desidero ringraziare sinceramente e convintamente il Vescovo Savino». È quanto dichiara il consigliere regionale Mimmo Bevacqua, che aggiunge: «Ognuno, tra quanti in Calabria si occupano della cosa pubblica, dovrebbe sentirsi chiamato in causa dal monito e dall’invito del Vescovo. Ognuno di noi deve sentirsi, come sottolinea il vescovo, pro-vocato, in senso etimologico: chiamato fuori e al di là della parte e della fazione, per riflettere in coscienza sull’evidente pensiero sottostante al tentativo attuale di approvazione a tappe forzate dell’autonomia differenziata. Si tratta di quel pensiero che Monsignor Savino, sulla scorta della lezione di Papa Francesco e ribadito anche dal cardinale Zuppi qualche giorno fa, indica come «cultura dello scarto»: di fronte agli squilibri e ai divari, si sceglie semplicemente di ignorarli e di cristallizzare le ingiustizie, impedendo per legge qualsiasi possibilità di riscatto e di crescita, presente e futura».

«C’è poi un’altra circostanza che mi preme di sottolineare – conclude Bevacqua – Sua Eccellenza Mons. Savino si firma semplicemente come “Don Francesco”. Un fatto che non è passato inosservato alla mia personale lettura: vi ho colto una lezione di modestia e un monito a badare alla concretezza delle funzioni che ognuno è chiamato a svolgere. Meno ostentazione, più attiva umiltà e sempre dalla parte dei più deboli: la politica potrebbe partire esattamente da qui».

Articoli Correlati