“L’abrogazione del reato di tortura non è un nullaosta a commettere crimini contro chi trasgredisce la legge, ma un modo per tutelare tutte quelle Forze di polizia che operano senza tutele giuridiche e regole d’ingaggio, esposte quotidianamente a denunce e processi strumentali”. Così Antonio Nicolosi, segretario generale di Unarma, associazione sindacale a difesa del personale dell’Arma dei carabinieri.
“Spesso gli agenti e militari subiscono ritorsioni in servizio e si confrontano con escalation violente per ragioni che non hanno nulla a che vedere con la loro condotta, rispondendo alle aggressioni e alle colluttazioni. Bisogna ricordare che anche le Forze dell’ordine hanno il diritto di essere tutelate sul lavoro, soprattutto se rischiano denunce”, prosegue Nicolosi.
“Senza una vera riforma sulle regole d’ingaggio degli agenti, la legge 110 del 2017 è deleteria perché insiste solo e unicamente sulla colpevolezza delle Forze di polizia. Unarma auspica una rapida abrogazione degli articoli 613-bis e 613-ter della legge e che il Governo Meloni tenga fede alle promesse con il nostro comparto”.