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Comuni, il sindaco Greco: “Grave situazione complessiva delle finanze degli enti locali calabresi”

“Dissesti e pre-dissesti finanziari, bisogna adeguare la normativa di gestione alle decisioni della Corte Costituzionale che ha affrontato il problema delle disuguaglianze tra territori ed il ruolo della finanza pubblica in un quadro di autonomia differenziale. Le crisi finanziarie degli enti non sempre sono imputabili a cattiva amministrazione, ma sono in alcuni casi sono conseguenza diretta delle difficoltà economiche e sociali del territorio. Ma anche nel caso in cui esse siano imputabili a passate amministrazioni non è giusto che a pagarne le conseguenze siano le amministrazioni virtuose che succedono e soprattutto che ne paghino per anni i danni le comunità, per impossibilità sia di ottenere i servizi essenziali che di programmare da parte dell’Ente la rinascita dei territori. Per tutte queste ragioni è diventato improcrastinabile un intervento forte del Governo, per sanare i dissesti in atto e per scongiurare il rischio di nuovi default e del formarsi di dissesti infiniti”.

È, in sintesi, quanto scrive il primo cittadino Filomena Greco, appellandosi alla “massima sensibilità istituzionale e politica del Governo e di tutta la rappresentanza calabrese in Parlamento affinché venga assunta con urgenza ogni iniziativa di contrasto al sicuro fallimento dei Comuni, considerati solo a parole il fondamento della Nazione da tutte le forze politiche e da tutti i governi che si sono succeduti ma poi abbandonati a loro stessi; fatte salve le grandi città alle quali vengono riconosciute ingenti somme di denaro per far fronte ai vari dissesti”.

“Mentre il dibattito nazionale sembra dover necessariamente avvitarsi adesso attorno all’autonomia differenziata – si legge – vi sono aree del Paese che, nella cornice della reale disuguaglianza e disunione economica tra Nord e Sud, rischiano ormai di implodere definitivamente sia dal punto di vista della tenuta finanziaria della sua rete istituzionale locale, sia della sopravvivenza degli stessi livelli minimi ed essenziali di prestazioni e servizi.

La situazione complessiva delle finanze degli enti locali calabresi, fotografia di un problema strutturale di povertà diffusa più che organizzativo-gestionale o addirittura ragionieristico come spesso passa sui media e nell’opinione pubblica – aggiunge il Primo Cittadino – dovrebbe far saltare letteralmente dalla sedia i vertici dello Stato e del Governo per tutti gli effetti a catena che potrebbero derivare dal fallimento finale di ogni garanzia dell’Istituzione pubblica e del connesso patto sociale con le cittadinanze. Non ci sono allo stato – sottolinea – casi analoghi al dramma che stanno vivendo i comuni calabresi rispetto alle patologie croniche finanziarie e contabili. Così come è stato chiaramente definito da analisti ed esperti del settore, l’architettura delle autonomie locali della Calabria giace in uno stato di perenne agonia”.

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