Resta acceso il dibattito nel Pd calabrese in vista del congresso per eleggere il nuovo segretario nazionale del partito. Ad alimentarlo e’ sempre la mozione che sostiene Gianni Cuperlo, che da giorni denuncia presunte anomalie e irregolarita’ procedurali, legate al tesseramento, ed esclusioni ritenute immotivate nei confronti di alcuni dirigenti di spicco, tra cui l’ex presidente della Regione Calabria Mario Oliverio, che si e’ schierato con Cuperlo.
Lo stesso Oliverio, in una lettera a Cuperlo, parla di “una gestione del congresso arrogante, spregiudicata ed irresponsabile: il tesseramento gonfiato nel giro di 24 ore; le commissioni per il congresso composte senza il necessario coinvolgimento di tutte le mozioni, senza garantire trasparenza e rispetto delle regole. Un congresso per fare una conta e non, come sarebbe stato necessario, una occasione di ripartenza per la ricostruzione di un moderno ed inclusivo partito della sinistra.
La vicenda della tessera a me e ad altri compagni ha assunto caratteri a dir poco kafkiani e si proietta all’esterno in una rappresentazione grottesca in cui, francamente, non ho alcuna voglia di essere coinvolto. L’obiettivo di indebolire la nostra mozione – sostiene l’ex governatore calabrese – e’ evidente e viene perseguito con spudorata arroganza anche a costo di rendere poco credibile il processo costituente e vano ogni sforzo di ricostruzione”.
Nella lettera a Cuperlo Oliverio rende noto che “anche a seguito del commissariamento, io non ho la tessera del Pd dal 2019, anche se da presidente della Regione credo di essere stato uno dei tre consiglieri regionali su 13 eletti nelle liste Pd, ad aver adempiuto al mio dovere di versare il contributo mensile al partito fino all’ultimo giorno del mio mandato, ovvero fino al 14 febbraio 2020, data di insediamento del mio successore alla guida della Regione.
Di fronte a questo quadro desolante non e’ mia intenzione ricorrere per via burocratica per ottenere la tessera pur essendoci tutte le ragioni e gli elementi. Ricorrere a cosa poi, visto che non vi e’ alcun atto formale assunto?”.
“Siamo infatti – sostiene l’ex presidente della Regione Calabria – in presenza di un indecoroso palleggio di responsabilita’ tale da evocare il girone dantesco degli ignavi I problemi politici quando si presentano devono essere affrontati facendo ricorso alla politica senza nascondersi dietro formalismi, che, a maggior ragione – prosegue – in un congresso costituente, che vede la partecipazione di soggetti diversi dal Pd, non hanno alcuna ragion d’essere. Bisogna purtroppo prendere atto che i cinici propositi di quanti guardavano con preoccupazione ad una mia diretta partecipazione al congresso si sono realizzati. Questa condizione induce demotivazione e scoraggiamento in tanti che ci avevano creduto. Nell’augurarti buon lavoro – conclude Oliverio rivolgendosi a Cuperlo – voglio comunque rassicurarti circa il mio sostegno alla mozione da ‘esterno’, mio malgrado”.