Ad ispirare, sorreggere e guidare il nostro progetto, che è culturale e d’impresa al tempo stesso, restano la consapevolezza, la passione e la determinazione a svelare ogni giorno, anzi tutto a noi stessi, ai calabresi ed al resto del mondo, l’autentico valore aggiunto e le straordinarie potenzialità di sviluppo del patrimonio identitario distintivo di questa terra; a partire dalla biodiversità agroalimentare e dalla ricchezza enogastronomica di cui siamo e dobbiamo essere interpreti e che resta non soltanto uno degli strumenti più competitivi anche nella dimensione turistica internazionale ma che può e deve diventare la nostra inimitabile chiave di lettura e di proposta per un’altra idea e misurazione della stessa qualità della vita.
È stato, questo, il filo conduttore, il messaggio ribadito ed anche la bella novità condivisa dal management di Mi ‘Ndujo, la rete del cibo calabrese veloce, territoriale e di qualità sempre più nota, apprezzata e ricercata in tutt’Italia, con 9 sedi tra Roma, Cosenza e Rende, che nei giorni scorsi ha incontrato una delegazione di amministratori dell’Arberia della provincia di Cosenza a Vaccarizzo Albanese. – A coordinare l’iniziativa, promossa d’intesa con l’Amministrazione Comunale di Vakarici ed alla quale sono stati invitati tutti i comuni italo-albanesi della provincia, è stato il Sindaco Antonio Pomillo che ha ospitato l’incontro proficuo nel Palazzo di Città illustrandone contenuti e obiettivi insieme a Roberto Bonofiglio ed Eugenio Romano di Mi ‘Ndujo ed al comunicatore e lobbista Lenin Montesanto.
È nella cornice di questa visione e di questo impegno – hanno spiegato i due soci di Mi ‘Ndujo – che rientra e si spiega anche la nostra attenzione al prezioso patrimonio identitario ereditato dagli arbëreshe nella nostra regione. – Ed è da qui che, con l’avvio del 2023, parte il percorso di un nuovo panino calabrese, al quale abbiamo proposto di dare simbolicamente e scherzosamente il nome di u ghiegghiu (jejju), che vogliamo dedicare a questa preziosa ed importantissima minoranza linguistica che, marcatore identitario distintivo (MID) assieme alle altre, arricchisce ancor di più la capacità attrattiva e l’immagine esperienziale di quella Calabria che l’Italia ed il mondo non si aspettano.
Ad esprimere soddisfazione per il progetto condiviso con istituzioni e produttori locali dei comuni italo-albanesi è anche l’assessore all’agricoltura Gianluca Gallo al quale di recente è stata attribuita dal Presidente Roberto Occhiuto anche la nuova ed autorevole delega sulle minoranze linguistiche.
Al confronto, che ha fatto registrare unanimi apprezzamento e sostegno, sono intervenuti anche il sindaco di San Giorgio Albanese Gianni Gabriele, l’assessore alla cultura di San Demetrio Corone Emanuele D’amico, il vice sindaco di San Cosmo Albanese Arcangelo Minisci, il sindaco di Falconara Albanese Francesco Candreva e Cristiana Smurra dell’associazione europea Otto Torri sullo Jonio.
Al termine dell’incontro, che ha permesso di confrontarsi su materie prime e piatti della memoria della secolare tradizione arbëreshe, dopo un brindisi augurale con il pluripremiato Pjuhur (polvere da sparo), il rosso 100% nero calabrese dell’azienda agricola di Pietro Godino, la delegazione di sindaci e imprenditori ha fatto visita al birrificio agricolo Mirësia del giovani ritorni alla terra Natale e Pierluigi Godino, produttori tra le altre anche della famosa birra Scinna (nelle versioni bionda chiara e non filtrata o ambrata) prodotta con malto Made in Calabria per Mi ‘Ndujo ed alla pasticceria artigianale Gli Antichi Sapori di Carmine Amoroso, entrambe a Vaccarizzo Albanese; ed all’azienda agricola Tenute Conforti a San Giorgio Albanese.