Nel corso della riunione delle commissioni congiunte 4a e XIV di Senato e Camera per le comunicazioni del ministro per gli affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il PNRR, Raffaele Fitto, sulle relative linee programmatiche, la capogruppo del Movimento 5 Stelle in Commissione politiche dell’UE, Elisa Scutellà, è intervenuta per strigliare il ministro Fitto sul capitolo Mezzogiorno nella manovra economica.
«Nel testo del disegno di legge di bilancio il capitolo Mezzogiorno era totalmente assente dalla manovra economica. È solo grazie all’intervento parlamentare del Movimento 5 Stelle che ha presentato due emendamenti per prorogare di un anno sia gli investimenti Sud che quelli nelle ZES fino alla fine del 2023 se si è tentato di rimettere il Mezzogiorno al centro del processo di crescita e sviluppo di questo Paese».
Ha esordito così la deputata pentastellata che, durante l’audizione ha tenuto ad esporre le sue forti preoccupazioni anche rispetto alla spesa dei fondi europei messi a disposizione della Calabria.
«Si avvicina la scadenza per la certificazione della spesa dei fondi strutturali del ciclo 2014-2020 e il Por Calabria sembra aver certificato finora una spesa pari a poco più della metà della dotazione complessiva. L’esito della gestione 2021 è caratterizzato dal permanere della regione Calabria all’interno dell’area delle Regioni europee meno sviluppate nonostante l’ingente flusso di risorse messe a disposizione per colmare le differenze strutturali con le altre regioni d’Europa.
Queste stesse preoccupazioni sono state di recente espresse anche della sezione regionale di controllo della Corte dei conti nel giudizio di parifica del rendiconto generale della Regione Calabria.
Il rischio – ha proseguito la Scutellà – è quello del disimpegno automatico. E non va meglio per il ciclo di programmazione 2021-2027, dove oltre a diversi programmi regionali (POR), mancano all’appello molti programmi nazionali (PON).
Esiste davvero questa strategia per il Sud decantata dal Governo e come pensa in qualità di Ministro per gli affari europei, di assicurare per i prossimi anni una spesa efficace e un coordinamento delle risorse, sia quelle della politica di coesione 2014-2020, incluso il React-Eu, i finanziamenti del nuovo ciclo 2021-2027, le dotazioni Pnrr e, non ultime, quelle della coesione nazionale (PSC) per mettere a sistema in una visione organica e unitaria le reciproche azioni e azzerare i divari territoriali tra Nord e Sud.
È cruciale – ha concluso la deputata M5S- che venga attuata una spesa efficiente delle risorse a disposizione che provengono dall’Europa per colmare i divari territoriali che ancora affliggono l’Italia e riequilibrare il potenziale di crescita tra Nord e Sud del Paese».