“Ben vengano le manifestazioni che coinvolgono le giovani generazioni rispetto al dramma della violenza sulle donne ma che non diventino passerelle per ritagliarsi un posto al sole in occasioni in cui anziché apparire, chi si occupa di politica, dovrebbe agire.
Le giornate della memoria, che siano dedicate alle donne piuttosto che ai bambini o ad altre condizioni di fragilità, siano lasciate a chi vuole fare realmente opera di sensibilizzazione ma per 365 giorni all’anno. Ogni giorno, a ben vedere, è stata istituita una ricorrenza. C’è un tale affollamento di date, temi, proclami, che rischiano di ottenere l’effetto contrario, quello dell’appiattimento e dell’annullamento della valenza iniziale.
Una giornata come questa dovrebbe servire per scoperchiare le falle di un sistema che ancora non ha trovato la chiave di volta per intervenire con tempestività ed incisività nei casi segnalati. Ma ancor più deprimente è l’amara constatazione che il non detto, la paura, l’incertezza che scaturisce dalle lungaggini degli iter burocratici, inibiscano quella necessità di chiedere aiuto che invece viene puntualmente soffocata.
Un solo giorno all’anno non è sufficiente a risolvere un problema e non è celebrando che ci si avvia verso le soluzioni. Occorre lavorare costantemente affinché si possa instillare quella coscienza sociale quotidiana che spinga ogni cittadino a non voltarsi dall’altra parte e alle autorità competenti di poter agire con maggiore rapidità, e immediatezza, per prevenire situazioni che, a causa di leggi e codicilli, continuano a tener loro le mani legate”.
Lo afferma in una nota Massimo Misiti, coordinatore regionale M5S Calabria.