“La causa delle mie dimissioni da vice presidente dell’Associazione Regionale Consorzi Gestione Tutela ed Acque Irrigue (Anbi Calabria) come ho avuto modo di spiegare ampiamente e responsabilmente in sede di Assemblea dell’associazione regionale è un marcato, documentato e profondo dissenso nei confronti della linea e strategia adottata dal presidente dell’ANBI Calabria Rocco Leonetti nonché del presidente della Coldiretti Franco Aceto che ricordo essere l’Associazione di riferimento dei Consorzi di Bonifica e a cui il mio Consorzio ha rilasciato, sin dal 2011, delega sindacale per la rappresentanza degli interessi consortili e degli agricoltori- consorziati”. È quanto afferma Roberto Torchia, presidente del Consorzio di Bonifica Ionio Crotonese, nel motivare e far conoscere all’opinione pubblica le ragioni delle dimissioni.
“Un silenzio assordante – prosegue – di chi avrebbe avuto il dovere di intervenire in modo incisivo e autorevole nei confronti di tutti i soggetti che hanno minato la credibilità dell’Istituzione Consorzi per confutare il groviglio di dichiarazioni fatte e che si continuano a fare senza cognizione, solo per potersi iscrivere nell’albo dei giustizieri del sistema consortile; ciò lo ritengo inaccettabile e quantomeno non rispettoso del lavoro fatto in questi anni nei quali i Consorzi sono stati generatori di sviluppo e di valori in termini organizzativi, economici, progettuali e formativi e di idee. Un enorme valore -precisa Torchia – che è stato trasferito ai territori e che è diventato patrimonio della collettività che può essere, per quanto mi riguarda, facilmente documentato e accertato. Invece si è voluto e si vuole dare fiato a chi oggi, ignorando il lavoro fatto, parla di ‘baracconi’. Dico solo che questi presunti ‘baracconi’ hanno avuto approvati progetti (PNRR, Fondi Comunitari e nazionali ed altro) grazie solo al lavoro e agli investimenti dei Consorzi e senza alcun stimolo, regia dei Dipartimenti regionali interessati. Quanti Enti Strumentali della Regione lo hanno fatto? I finanziamenti ottenuti evidente ingolosiscono più di qualcuno! E ancora: tutti coloro che hanno contezza, quindi ancor di più i presidenti Leonetti e Aceto, delle vicende della Forestazione in Calabria, un tema che riguarda la liquidità dei Consorzi che negli anni hanno anticipato le somme, fatto salvo qualche acconto, sanno perfettamente cosa è successo a partire dall’anno duemila. Al riguardo è bene ricordare come Leonetti ha ricoperto la funzione di Direttore Generale del Dipartimento Agricoltura dal 2005 al 2010 e quindi è persona che dovrebbe conoscere i fatti. Sanno perfettamente che per scelta, spregiudicata, schizofrenica e forse pressappochista, politici e dirigenti hanno omesso di registrare nei bilanci Regionali somme importanti, creando di fatto debiti fuori bilancio che non sono stati mai sanati”.
“Quindi – conclude – sanno bene quali sono le cause e da dove derivano le difficoltà finanziarie dei Consorzi. Ma, pur avendo, come è mio costume, esercitato l’arte della pazienza, devo amaramente notare che ci si guarda bene dal dirlo! Forse, ma senza forse, si è prigionieri e ormai ostaggio della necessità della mediazione ed interlocuzione ad ogni costo che da strumento è diventato obiettivo. Dispiace, proprio a sottolineare l’autorevolezza dell’organizzazione che l’amico Presidente di Coldiretti Calabria si venga a trovare in una posizione di debolezza tale da non consentirgli di interloquire in modo franco e costruttivo, in primis con i suoi amministratori consortili”.