Sono 93.845 gli stranieri residenti in Calabria secondo i dati provvisori dell’Istat, con un incremento di 849 persone rispetto ai dati del 2020. E’ quanto emerge dal dossier statistico sull’immigrazione presentato stamani a Lamezia Terme in contemporanea con altre città italiane. Analizzando la situazione nelle province calabresi, emerge che l’incremento dei residenti stranieri si osserva in tutte le province ad eccezione del crotonese (-946). Nello specifico: Cosenza registra un aumento poco superiore alle mille unità; Reggio Calabria +432; Catanzaro +271; Vibo Valentia circa 40 stranieri in più. Tra i residenti stranieri il rapporto tra i generi risulta equilibrato, con una leggera prevalenza di donne: al 31 dicembre 2020 sono il 50,2% del totale.
La proporzione, tuttavia, è estremamente variabile in funzione della cittadinanza. Con riferimento alle collettività di una certa rilevanza numerica, essa è nettamente sbilanciata in favore delle donne per quelle originarie dei Paesi dell’Europa dell’Est, come Russia (donne 83,8%), Bielorussia (83,3%), Polonia (82,0%), Ucraina (75,2%) e Moldavia (68,5%), da cui la maggior parte delle donne arriva in Italia per svolgere lavori di supporto e cura alle famiglie.
Al contrario, quote prevalenti di uomini si rilevano tra i residenti ghanesi (91,7%), pakistani (90,6%), senegalesi (88,7%), bangladesi (85,7%), egiziani (85,3%) e tunisini (61,3%). Pressoché solo uomini sono i cittadini residenti del Gambia (97,2%) e del Mali (98,3%). Rapporti di genere più equilibrati si riscontrano per alcune collettività di più antico insediamento, come quelle marocchina, dove le donne rappresentano il 44,9% dei residenti, e albanese (50,3%). La collettività cinese, invece, prevalentemente strutturata in famiglie, presenta una perfetta parità tra i generi. Quella residente in Calabria alla fine del 2021 è una popolazione giovane con un’età media di 34,8 anni, a fronte dei 45,5 anni della popolazione italiana. Di conseguenza, l’età media della popolazione complessiva è di 44,9 anni, “a conferma – è stato fatto notare – di come la più giovane struttura per età della popolazione straniera rallenti il progressivo invecchiamento di quella autoctona”.
A fine 2021 per la popolazione straniera il numero di persone che raggiungono l’età da lavoro è superiore rispetto a quelle che stanno per uscirne; infatti il contingente con un’età compresa tra 15 e 19 anni è pari al 4,8% del totale dei residenti, mentre la fascia 60-64 anni è pari al 4,0%. Situazione opposta accade per quella autoctona, dove sono più coloro che stanno per uscire dal mercato del lavoro (7,2%) rispetto a coloro che stanno per entrarvi (5,0%).
“Il tema dell’invecchiamento attivo – viene spiegato nel Rapporto – è di attualità crescente in tutti i Paesi industrializzati e per l’Europa riveste una rilevanza centrale per il futuro del nostro modello sociale. Le previsioni sul futuro demografico in Calabria restituiscono un potenziale ‘quadro di crisi’ che necessita l’adozione di più specifiche politiche socio-economiche come strumenti di riequilibrio e di risposta strutturale ai cambiamenti demografici. Nei prossimi anni, a causa del calo demografico, si prevedono tempi difficili anche per il settore scolastico, con forti ripercussioni sulla formazione delle classi che porteranno verosimilmente al taglio di molte cattedre. In questi anni il fenomeno ha interessato i piccoli e medi centri urbani della regione, in cui si è assistito ad un’aggregazione di istituti scolastici che ha portato alla nascita degli Istituti comprensivi, ma ora lo stesso fenomeno si sta gradualmente estendendo anche ai grandi centri urbani. In Calabria sono anni che si registra un trend negativo della popolazione studentesca”. Le provenienze degli studenti stranieri risultano estremamente variegate, ma al contempo i numeri più elevati coinvolgono un gruppo limitato di Paesi; il 66,9%, infatti, proviene da Romania (3.159), Marocco (2.965), India (663), Albania (646) e Ucraina (575). Infine, secondo i dati del Ministero dell’Interno, i cittadini non comunitari regolarmente soggiornanti in Calabria al 31 dicembre 2021 sono più di 45mila, di cui il 52,2% è costituito da uomini. Considerando lo stato civile, emerge che il 61,7% è celibe o nubile, il 36,8% è coniugato, mentre i separati, i divorziati e i vedovi sono poco più dell’1%. In riferimento alla durata del permesso di soggiorno, invece, il 59,5% è titolare di un permesso di lungo periodo, mentre il restante 40,5% è in possesso di un permesso a termine. Tra questi, il 28,8% ha un titolo rilasciato per protezione, “dato verosimilmente destinato a crescere – spiegano nel rapporto – a causa del confitto in Ucraina che ha tracciato un nuovo flusso di profughi, provocando il più grave esodo migratorio in Europa dalla Seconda guerra mondiale”.