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Caro bollette e crisi sociale, Di Tullio a Occhiuto: “Tavolo di confronto con tutti i soggetti interessati. Urgente trovare soluzioni strutturali”

“Erano molti anni che il nostro Paese non si trovava ad affrontare un momento così difficile e delicato: la guerra da un lato con tutto ciò che comporta l’instabilità geopolitica da essa determinata, la crisi politica che ha portato il Paese a nuove elezioni, ora il caro bollette che in vista della stagione fredda preoccupa e non poco e contribuisce a determinare il clima di incertezza e precarietà in cui viviamo. Secondo i dati più recenti, i continui aumenti tariffari provocheranno l’ingresso di 13mila nuove famiglie calabresi nella soglia di povertà. Un dato su cui riflettere che riproponiamo al presidente Occhiuto che in questo momento ha la responsabilità di guida politica di questa regione. In questo contesto sono proprio le categorie più deboli – anziani e giovani – a rischiare di più. Ed è verso di loro che dovremmo rivolgere le principali attenzioni per evitare di accentuare fenomeni di isolamento sociale e di disagio giovanile. Occorre evitare di lasciare i nostri figli in balia delle nuove tecnologie che rischiano di diventare, in caso di abuso, veri e propri babysitter digitali. Viceversa è importantissimo mantenere aperto un canale di dialogo in famiglia e un rapporto trasparente e libero con i propri figli. Così come è di vitale importanza che la classe politica, torni ad occuparsi di questi temi senza dimenticarsi che nell’era della digitalizzazione di massa, occorrono luoghi di aggregazione sociale e servono investimenti nello sport che va reso accessibile a tutti, anche ai meno abbienti. Lo sport è un alleato formidabile per promuovere l’inclusione e la coesione sociale: supera barriere e lancia messaggi che arrivano a tutti, coinvolge bambini, giovani e adulti nel dare risonanza ai valori del dialogo. Tutte le discipline sportive rappresentano un prezioso strumento per favorire l’inclusione sociale. Il gioco di squadra è il segreto per raggiungere un risultato nello sport così come nella vita e aiuta anche a superare quegli stereotipi e pregiudizi che troppo spesso ci portano a diffidare delle realtà che non conosciamo impedendoci di apprezzare e valorizzare la diversità. Lo sport genera comunità, crea integrazione è un’opportunità per sanare divari sociali e territoriali, abitua alla convivenza ed al confronto. Investire nello sport, e non intendo solo economicamente, è un arricchimento per la crescita di un paese. Di questo intendo farmi portavoce presso tutti coloro che hanno in questo momento responsabilità di primo piano sulla scena istituzionale. La collaborazione tra le istituzioni è preziosa, ed è per questo che dobbiamo continuare a lavorare fin quando non saremo riusciti a mettere tutti intorno a un tavolo col fine di contribuire in maniera attiva alla formazione sportiva e culturale delle future generazioni. Oltre alle politiche governative per l’integrazione e la lotta alle disuguaglianze, anche lo sport può rappresentare una leva di sviluppo sociale in contesti o territori svantaggiati, e di inclusione per rifugiati, minori stranieri o in famiglie ad elevato pericolo di marginalità sociale.

In tutti questi anni abbiamo portato avanti una serie di iniziative accomunate dal forte valore sociale dello sport. Incontri e manifestazioni con partnership importanti: dalla Confindustria all’Avis, dagli istituti scolastici ai protagonisti del mondo sportivo ai più alti livelli. Lo abbiamo fatto consapevoli che oggi più che mai è fondamentale una forte alleanza tra le istituzioni sportive ed educative per attivare una contaminazione positiva dei valori universali e intramontabili dello sport. Si può affermare che lo sport rappresenta la terza agenzia educativa dopo la famiglia e la scuola. E in un momento in cui da molte parti si segnala la crisi delle tradizionali agenzie educative, dobbiamo lavorare per diffondere sempre più la possibilità di praticare uno sport che non può essere a vantaggio di pochi perché i momenti aggregativi che riesce ad esprimere diventano spesso una vera e propria àncora di salvezza per molti giovani che vedono in esso uno strumento di aggregazione, che annulla le diversità e supera le barriere. Non c’è conclusione migliore a questa mia breve riflessione delle parole di un grandissimo personaggio come Nelson Mandela:

“Lo sport ha il potere di cambiare il mondo. Ha il potere di suscitare emozioni. Ha il potere di ricongiungere le persone come poche altre cose. Ha il potere di risvegliare la speranza dove prima c’era solo disperazione.”

Così in una nota Amedeo Di Tillo, vicepresidente nazionale CSAIn e presidente regionale CSAIn Calabria.

 

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