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Sanità, Granato (Italia Sovrana e Popolare): “Medici cubani a curare i calabresi, continua la sfacciata propaganda di Occhiuto sulle nostre tasche”

“Continua la sfacciata e impertinente propaganda, che a poche settimane dalle Politiche diventa anche elettorale, del presidente della Regione nonché commissario ad acta per la sanità, sulla pelle dei calabresi e il sacrosanto diritto alla cura. Questa volta ci racconta la favola dell’arrivo per ridare ossigeno al sistema sanitario regionale: 500 medici per risolvere la carenza di personale medico, determinatasi a causa del blocco del turn over conseguente al piano di rientro dal debito sanitario, i ritardi registratisi nelle procedure di reclutamento e la scarsa partecipazione di candidati alle anzidette procedure. Un colpo di genio che ci costerà 3.550 al mese per medico ‘utilizzato’. Davvero un sentito ringraziamento”.

E’ quanto afferma la senatrice Bianca Laura Granato (Italia sovrana e popolare) in merito all’accordo siglato dal presidente Occhiuto col governo di Cuba per l’invio di medici da impiegare negli ospedali calabresi.

“Occhiuto ci racconta con orgoglio che la Regione corrisponderà a ciascun operatore sanitario che presterà servizio presso le Aziende sanitarie nazionali l’importo forfettario netto mensile di 1.200 euro, a copertura delle spese di mantenimento. E siccome siamo generosi e pieni di danari – dice ancora Granato – la Cittadella si farà anche carico dei costi di viaggio Italia-Cuba (due andata/ritorno all’anno) e delle spese di alloggio, nonché dei costi sia per la formazione integrativa che della visita medica effettuata dal medico competente individuato dalla Regione Calabria sulla base delle disposizioni vigenti in materia nel territorio della Repubblica Italiana. Per ciascun medico, dunque, la Regione prevede un budget di 4.700 euro al netto delle spese di alloggio. Se si dovesse arrivare a utilizzare effettivamente 497 medici cubani l’esborso sarebbe di oltre 2,3 milioni di euro al mese (e, in teoria, circa 28 milioni all’anno, sempre nell’ipotesi di un utilizzo a pieno organico). La domanda sorge spontanea: ma non era meglio investire tutti questi soldi per assumere medici calabresi? Perché in questi mesi il commissario ad acta non si è adoperato con maggiore determinazione davanti al governo per ottenere lo sblocco del turn over conseguente al piano di rientro dal debito sanitario, e ovviare praticamente ai ritardi registratisi nelle procedure di reclutamento e soprattutto alla scarsa partecipazione di candidati alle anzidette procedure? A chi giova questo accordo? – conclude Granato – non certo ai calabresi, che dovranno sopportare anche questa assurda spesa per essere curati da straordinari medici cubani. Forse sarebbe stato più logico e rispettoso nei confronti dei medici locali richiamare in servizio quanti sono stati sospesi in maniera assurda e incredibile per non essersi sottoposti a vaccino: non mi risulta che i medici ucraini e cubani che lavoreranno in Calabria hanno avuto l’obbligo all’inoculazione. Si tratta di un caso di disparità di trattamento che ha dell’incredibile e vergognoso”.

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