“Nonostante la malattia che lo tormentava da tempo, Amedeo Ricucci ha lavorato fino alla fine cercando storie non solo in quei Paesi lontani e pericolosi, che conosceva benissimo, ma anche nella sua Calabria, dove stamattina si e’ spento”. Cosi’ l’Usigrai ricorda l’inviato Rai scomparso oggi. “Amedeo Ricucci ci ha lasciato, inviato per definizione, orgoglio del servizio pubblico – prosegue la nota -. Dalla Palestina, dove fu testimone dell’uccisione di Raffaelle Ciriello al suo sequestro, con altri colleghi, in Siria, Amedeo si e’ sempre battuto per essere dove accadevano le notizie e le storie che il servizio pubblico aveva il dovere di raccontare. Anche a rischio della propria vita. E’ una perdita per noi giornalisti e per la nostra azienda. L’esecutivo Usigrai si stringe intorno ai suoi familiari e a suoi amici, ricordandolo anche come sindacalista agguerrito, in prima fila nella difesa dei diritti dei lavoratori”.
Morte Ricucci, Usigrai: “Orgoglio del servizio pubblico. Nonostante la malattia, ha lavorato fino alla fine”
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