«Un incendio di simili proporzioni nel linguaggio mafioso vuol dire una sola cosa: “Roma è nostra”. Ricordiamoci le parole del boss Vincenzo Alvaro, intercettate nell’ambito dell’inchiesta “Propaggine”, svolta dalle Procure di Roma e di Reggio Calabria: “Sono il Re di Roma, Roma è nostra”, scandiva convinto il boss per ribadire il controllo del territorio da parte del clan». Lo ha dichiarato Klaus Davi, giornalista ed esperto di criminalità organizzata, oggetto a sua volta di minacce da parte della Cosca di Sinopoli messe agli atti dai magistrati romani. Davi poi aggiunge: «Con questo eclatante episodio si è voluto rivolgere un messaggio alla nuova amministrazione, “nulla è cambiato, comandiamo sempre noi”».
Incendio Roma, Klaus Davi: “Nel linguaggio delle mafie vuol dire ‘Roma è nostra’”
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