“Tutela ambientale e sviluppo sostenibile” sarà il tema principale del convegno che si terrà giorno mercoledì 13 luglio p.v. a Cosenza nella sede della Confederazione Italiana della Piccola e Media Industria privata (CONFAPI). L’incontro si inserisce nella fase di attuazione del protocollo d’intesa nazionale siglato un anno fa tra CONFAPI e l’Arma dei Carabinieri e segue altre due analoghe iniziative, svoltesi sempre a Cosenza il 15 dicembre 2021 con la presentazione ufficiale del protocollo e il 7 aprile 2022 allorquando si è trattato l’argomento “rischio di infiltrazioni mafiose nelle aziende”.
Il protocollo in questione trova la propria ragion d’essere nella necessità di tutelare le imprese dal rischio di infiltrazioni mafiose, promuovendo la cultura della legalità e un imprenditorialità sana nell’economia italiana. Tra i principali obiettivi dell’accordo ci sono l’organizzazione di convegni sulla gestione del ciclo rifiuti, la security awarness aziendale e il rischio di infiltrazione della criminalità organizzata nell’economia legale, oltreché lo sviluppo di ogni sinergia su convergenti interessi istituzionali. In questo ambito l’approccio calabrese, il “modello Calabria”, è divenuto un vero e proprio laboratorio di avanguardia per l’intero territorio nazionale. Il Comandante della Legione “Calabria”, Gen. B. Pietro Salsano, ha voluto rendere pratica e concreta sul campo la collaborazione con CONFAPI, intensificando i contatti informativi tra i Comandanti di Stazione e i titolari delle piccole/medie imprese, al fine di creare un rapporto di fiducia e di vicinanza istituzionale che possa favorire un’osmosi info-operativa utile a intercettare situazioni di illegalità, fenomeni estorsivi e rischi di infiltrazione mafiosa delle imprese.
Un protocollo d’intesa che, a distanza di un anno dalla sua firma, porta i suoi risultati positivi, infatti, centinaia di imprenditori hanno apprezzato il dialogo istituzionale avviato dall’Arma che, grazie alla sua ramificazione su tutto il territorio regionale e nazionale, riesce ad essere un punto di riferimento solido e credibile dello Stato per il cittadino, per l’imprenditore, per l’artigiano, per il commerciante, per tutta quella parte della popolazione che chiede e dà fiducia istituzionale. Un rapporto di fiducia reciproca e di osmosi informativa che deve necessariamente esistere e consolidarsi con quella parte sana dell’imprenditoria, soprattutto in questo delicatissimo periodo storico, caratterizzato dalla crisi post pandemica e dal conflitto russo-ucraino, un contesto economico difficile in cui può trovare spazio la criminalità organizzata.
Questa volta, ovvero il giorno 13 luglio, seduti al tavolo dei relatori, ci saranno, oltre al padrone di casa, il presidente di CONFAPI Calabria, Francesco Napoli, e al responsabile regionale per l’attuazione del protocollo, il Ten. Col. Roberto Di Costanzo, Comandante del Reparto Operativo di Catanzaro i quali, come ormai di consueto apriranno i lavori con un breve saluto, il Sostituto Procuratore Generale presso la Procura Generale della Repubblica di Catanzaro, dott.ssa Maria Manzini, che farà una panoramica sui “delitti contro l’ambiente”, il Comandante del NOE di Palermo che tratterà lo “smaltimento dei rifiuti” e il Comandante del Gruppo Carabinieri Forestale di Catanzaro che tratterà il tema “Patrimonio boschivo: prospettive di tutela e gestione sostenibile”. Come ai precedenti eventi, al convegno prenderanno parte tutti i Comandanti di Reparto Operativo dei Comandi Provinciali dei Carabinieri della Calabria e una rappresentanza di imprenditori di varie filiere produttive della realtà economica regionale.
Inoltre, l’iniziativa di mercoledì 13 luglio si inserisce pienamente nel quadro dell’incessante impegno dell’Arma a tutela del patrimonio ambientale. Da marzo a maggio 2022, nel delicato settore, sono state eseguite in ambito regionale le operazioni “Deep” disposte dal Comandante della Legione Carabinieri “Calabria” di concerto con il Comandante della Regione CC Forestale. Lungo le coste di tutta la regione sono stati controllati “a tappeto” siti di depurazione, pompe di sollevamento nonché aree palustri e canali di scolo in prossimità della costa, con annesse attività produttive limitrofe, riscontrando numerose violazioni penali e amministrative della normativa di tutela dell’ambiente in gran parte sversamenti di liquami in acque fluviali o marine. Circa un terzo delle attività non è risultato in regola, si può affermare che non si tratta quindi di un malcostume diffuso, infatti si è anche rilevata la presenza di numerose aziende virtuose che operano nel rispetto dell’ecosistema. Il prossimo convegno, organizzato con CONFAPI, ha proprio lo scopo di comunicare che si può e si deve fare impresa nel rispetto dell’ambiente e della legalità.