La pandemia ha reso ancora piu’ attuale il problema della dispersione scolastica e da qualche tempo e’ divenuto chiaro che l’attenzione non deve essere rivolta solo a coloro che la scuola l’abbandonano, ma anche a tutti i giovani che la terminano senza avere le competenze di base necessarie. Questa forma di dispersione scolastica e’ stata definita dispersione scolastica implicita o nascosta. Nel 2019 la dispersione scolastica implicita si attestava al 7,5%1, per salire al 9,8% nel 2021, molto probabilmente – si legge nel Rapporto Invalsi – a causa di lunghi periodi di sospensione delle lezioni in presenza. Nel 2022 si osserva un’inversione di tendenza sia a livello nazionale, dove si ferma al 9,7% (-0,1 punti percentuali) sia a livello regionale. In termini comparativi, il calo maggiore della dispersione scolastica implicita si registra in Puglia (-4,3 punti percentuali) e in Calabria (-3,8 punti percentuali). Tuttavia, le differenze assolute a livello territoriale rimangano molto elevate: Campania (19,8%), Sardegna (18,7%). “La dispersione scolastica implicita e’ preoccupante ma e’ molto interessante il miglioramento in Puglia e Calabria dove i valori sono ancora alti ma c’e’ stato calo interessante. Le differenze territoriali purtroppo rimangono molto forti cosi’ come l’impatto del contesto”, ha commentato il presidente di Invalsi, Roberto Ricci.
Rapporto Invalsi: dispersione scolastica implicita scende in Puglia e in Calabria
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