Chiara Giordano, ideatrice e direttore artistico di Armonie d’Arte Festival, giunto alla sua XX edizione, e Gilberto Floriani, anima di Leggere e Scrivere Festival, nonché coordinatore degli eventi per la Regione Calabria al Salone del Libro 2022 di Torino, hanno dato vita ad un effervescente incontro sul tema dei Festival culturali come acclarato strumento di sviluppo dei territori.
Un focus, dunque, non sui contenuti specifici dei due Festival, sebbene già lanciatissimi verso la programmazione di quest’anno, ma sul ruolo fondamentale che questa forma di output culturale riveste, sia in termini di formazione che di promozione. Ed è così che Giordano e Floriani – erano attesi anche gli interventi del Festival Primavera dei Teatri e dell’Associazione Italia Festival che non sono riusciti a raggiungere Torino – hanno inteso stimolare una riflessione a sostegno di tutto il comparto dei festival culturali, certi che attraverso la piena consapevolezza della loro funzione, sia da parte delle istituzioni che dei fruitori, si potrà raggiungere l’obiettivo di renderli una virtuosa azione di welfare, così come auspicato anche dall’Unione Europea.
“I Festival – ha dichiarato Chiara Giordano – sono come un organismo vivente: non una giusta apposizione di attività diverse, per quanto magari di valore, ma piuttosto un pensiero creativo su temi e contesti specifici, che poi si sostanzia in una proposta organica che, a sua volta, favorisce nuove riflessioni e nuova produzione culturale. In questo modo si determina un circuito virtuoso e fecondo, individuale e collettivo.”
“I territori – ha affermato Gilberto Floriani – trovano nei Festival una forte opportunità identitaria, così come, dai luoghi medesimi, assorbono la vocazione del patrimonio materiale e immateriale. Ed è per questo che è necessario valorizzare la dignità dei Festival che, di fatto, potenziano quella dei territori stessi. Inoltre, i numeri indicati dagli studi di settore evidenziano, incontrovertibilmente, le ricadute economiche positive che i Festival generano e come le comunità che ad essi si legano siano riconosciute non solo nei circuiti culturali ma anche in quelli mediatici e turistici.”
“L’occasione fornita dalla Regione, che ringraziamo – ha aggiunto Giordano – è preziosa e sarà sempre più indispensabile il dialogo pubblico-privato per rendere l’azione festivaliera sostenibile nelle sfide future, consapevoli tutti che la cultura è sempre stata l’argine o il conforto in sventure di ogni segno, l’autentico baluardo per antiche e nuove barbarie.”