Ci si avvicina a grandi falcate verso l’inizio dei campionati 2025-2026 di Serie B1 femminile e Serie B e C maschili. L’occasione è propizia per tracciare programmi ed ambizioni col presidente Pippo Callipo, arrivato al 34esimo anno di onorata attività pallavolistica a tinte giallorosse. Particolare lustro la Tonno Callipo Volley ha fatto vivere a Vibo Valentia e all’intera Calabria con i suoi 22 tornei tra A1 (15) e A2, ed ancora oggi la maglia giallorossa conserva tutto il suo fascino, frutto delle vittorie e delle emozioni che la Tonno Callipo ha saputo regalare in tanti anni di grande pallavolo.
Presidente Callipo, si parte dunque per la 34esima stagione agonistica. Qual è l’ambizione della squadra femminile?
“L’obiettivo, com’è naturale per ogni società, è quello di vincere il campionato. Per noi lo è ancora di più, perché abbiamo intrapreso questo nuovo percorso al femminile con ambizioni chiare e ben definite. Del resto, ho notato una tendenza sempre più marcata in Italia: anche città storiche e blasonate della pallavolo, come Modena, stanno investendo con decisione sul settore femminile. Noi l’abbiamo fatto due anni fa, iniziando dalla Serie C per raggiungere oggi la B1. Nonostante l’introduzione della nuova Serie A3, i titoli di A2 erano facilmente acquistabili, abbiamo scelto di non percorrere quella scorciatoia: crediamo che le vittorie più autentiche siano quelle conquistate sul campo. Parallelamente, vogliamo far crescere l’intero movimento in maniera armonica, dagli atleti ai dirigenti, fino al pubblico. Sono felice che tutti i miei collaboratori abbiano condiviso questa visione. Adesso i nostri pensieri sono rivolti alla Serie B1, con la speranza di disputare un grande campionato, perché l’ambizione rimane quella di approdare in Serie A già dalla prossima stagione.”
Già in occasione della gara di fine aprile che aveva sancito l’aritmetica promozione con due gare di anticipo, disse che preferiva vincerli sul campo i tornei e non acquistare i titoli. Però una domanda sorge spontanea, specie ad un Presidente che vanta un tale palmares nella pallavolo di alto livello: c’era bisogno di inserire una nuova categoria come la Serie A3?
“Assolutamente no. Nonostante abbia oltre 30 anni di esperienza in questo mondo, proprio non capisco il motivo di questa Serie A3 e quale giovamento possa portare all’intero movimento femminile. Anche a detta di molti altri presidenti più longevi di me, questa nuova categoria non ha alcun senso. Inoltre, è stato deciso praticamente con la nuova stagione alle porte, scombussolando i piani di rafforzamento delle squadre. Non ci resta che adeguarci alle regole, come abbiamo sempre fatto, e rispettarle pur non comprendendone il significato.”
Presidente, è notizia di questi giorni che Vibo Valentia avrà un altro, l’ennesimo verrebbe da dire, palazzetto – grazie ad un finanziamento concesso dal Dipartimento dello sport della presidenza del Consiglio dei ministri. Se ne sentiva il bisogno visto che ci sono già il PalaPace, il PalaValentia, il PalaMaiata e il Palasport G. Naso di Vibo Marina?
“Certo che no. Qui si continua a costruire Palazzetti ma poi queste strutture vengono abbandonate al proprio destino. Ci si chiede se anche questo nuovo Palasport subirà la stessa sorte.”
È il caso dei due impianti che la Tonno Callipo Volley ha in gestione?
“Esattamente. Ormai da tanti anni – spiega il Presidente Pippo Callipo – abbiamo in affido dal Comune di Vibo il PalaValentia pagando un regolare canone annuale. Inoltre, per i noti motivi di capienza dei palazzetti la Lega Pallavolo maschile negli anni scorsi si è inventata l’obbligatorietà dei famigerati tremila posti a sedere. In verità, non abbiamo ancora capito il motivo: personalmente l’ho interpretata come un modo per metterci il bastone tra le ruote, in generale a tutte le società del Sud, perché fare le trasferte a Vibo Valentia era scomodo. Noi però siamo stati caparbi trovando una soluzione di emergenza e andando a giocare a Reggio Calabria, ovvero a 100 chilometri di distanza da Vibo. Poi, grazie alla Provincia di Vibo Valentia, abbiamo ottenuto in affido il Palazzetto dello Sport in località Maiata, per il quale paghiamo un regolare canone annuale. Questo ci ha permesso di tornare a giocare a Vibo Valentia, disputando la Superlega, perché siamo profondamente legati alla nostra città ed a tutto il suo territorio.”
Però non sono tutte rose e fiori, nel senso che gestire due Palazzetti pesa economicamente, giusto?
Assolutamente sì: i problemi non mancano perché il PalaValentia ha bisogno di grosse manutenzioni straordinarie ed il Comune di Vibo Valentia non dà risposte, è completamente assente! Per rendere bene l’idea, sottolineo che alle spese di energia elettrica, gas, acqua, manutenzione ordinaria e canoni di fitto, per i due palasport che abbiamo in affido, si aggiunge anche il costo della Tari. Negli ultimi anni la tassa sui rifiuti è stata in media di circa 10 mila euro annui, senza che il Comune ci concedesse le riduzioni previste dalla normativa vigente. Per questo motivo siamo stati costretti ad avviare un contenzioso. Il comportamento del Comune che persiste nel richiedere la Tari senza applicare le agevolazioni previste dalla normativa nonostante gli esiti favorevoli del contenzioso tributario configura una condotta amministrativa per nulla conforme ai principi di buona amministrazione. A fronte di tutti questi costi non indifferenti, che pesano nel bilancio di fine anno, non avere nessuna considerazione dalle Istituzioni di Vibo Valentia è una cosa che ci mortifica oltremodo. Anche perché bisogna considerare alcuni aspetti importanti.
Quali?
“Sicuramente l’indotto economico che, come società sportiva, abbiamo creato e creiamo da oltre trent’anni nella città di Vibo Valentia. Ad esempio, abbiamo ventuno appartamenti regolarmente locati per i nostri atleti e tecnici, sosteniamo le spese di vitto per gli atleti ospiti in città e ci avvaliamo di un qualificato staff medico composto da quattro professionisti che seguono le nostre tre squadre principali di B1 femminile e le maschili di Serie B e Serie C. A questo segue l’importante valenza sociale rappresentata dalla nostra realtà a partire dall’alto numero di giovanissimi che praticano pallavolo, dal minivolley a tutte le altre categorie giovanili. Abbiamo anche contribuito, con i tantissimi prestigiosi risultati sportivi che abbiamo conseguito in tutti questi anni, a migliorare nel panorama nazionale l’immagine di Vibo Valentia e della Calabria.
Tutti questi aspetti sono però ignorati a livello istituzionale: non riceviamo dagli Enti locali alcun tipo di supporto. Allo stesso tempo però si pensa alla costruzione dell’ennesimo palazzetto che non si capisce quale valore possa apportare al territorio, considerato che per i palasport esistenti il Comune non riesce a garantire né cura né manutenzione. Dal resto della Calabria registriamo, invece, apprezzamento per il nostro operato e anche una chiara volontà di avviare percorsi comuni di collaborazione. Abbiamo, infatti, ricevuto esplicite offerte per realizzare la nostra attività sportiva in altre cittadine calabresi con costi simbolici per l’affidamento dell’impianto sportivo.”
Insomma Presidente, Vibo rischia di perdere un patrimonio sportivo che oggi si chiama B1 ma domani potrebbe essere l’olimpo della Serie A?
“Si. Il rischio è concreto. Non possiamo continuare ad operare in un territorio completamente indifferente. Chiediamo maggiore attenzione da parte degli Enti preposti al sostegno di realtà come la nostra, per le ragioni che ho già esposto. La mia aspirazione è chiara e nota: portare la nostra squadra femminile in Serie A e accogliere qui le grandi squadre del panorama pallavolistico femminile nazionale. Così come in passato abbiamo fatto con il campionato maschile. Sarebbe straordinario per il territorio!
Ma per riuscirci è necessario avere supporto e collaborazione da parte delle Istituzioni. Almeno rendere meno gravoso il mantenimento delle due strutture nelle quali svolgiamo quotidianamente le nostre attività. Un impegno il nostro che non è soltanto sportivo perché contribuiamo fattivamente alla crescita sana del territorio e di tanti giovani, offrendo loro la possibilità di praticare sport in un ambiente sano e stimolante.”
Concludiamo con la maschile, non mancherà attenzione anche per questo settore…
“Vogliamo fare due ottimi campionati, sia in Serie B che in Serie C. Mi piace invece molto l’idea di far crescere professionalmente tanti giovani atleti provenienti dalla Calabria, dalle altre regioni del Sud e quest’anno anche dal Centro e dal Nord! Ciò spiega chiaramente come Vibo Valentia continui ad essere importante per la pallavolo maschile, con un blasone di prima categoria. Questi ragazzi arrivano da Torino, Padova, Spoleto, Ortona, ma anche dalla Puglia e dalla Sicilia, e scelgono Vibo non perché nelle loro città manchino opportunità, ma perché riconoscono nella nostra società una realtà solida, con una reputazione consolidata, tecnici di valore riconosciuto a livello nazionale e, naturalmente – conclude il Presidente Pippo Callipo – anche grazie a quel che abbiamo saputo costruire in oltre trent’anni di pallavolo maschile di alto livello.”