Fin dall’esordio contro Orlandina si è apprezzato lo spessore tecnico e le qualità fisico-atletiche della centrale Benedetta Rizzo, 30 anni compiuti lo scorso fine agosto. Peraltro il curriculum parla da sé per la giocatrice romagnola, soprattutto fermandoci agli ultimi anni ha giocato sempre in B1, ad Imola, e perfino promossa la scorsa stagione in A2. Apprezzabile nel murare le avversarie, Benedetta ha il pezzo forte nella fast che gioca con molta naturalezza. Insomma un pilastro per coach Boschini, che punta molto sull’esperienza e sulla mentalità di atlete di tal fatta, ovvero abituate a tornei di categoria superiore e dunque aduse alla vittoria.
Nel filotto di successi ottenuti finora è stata ben visibile la qualità di Rizzo, entrata appieno nei sincronismi di squadra sia nell’intesa con la palleggiatrice e sia nella copertura a muro. E però, a suscitare i maggiori applausi sono state quelle combinazioni veloci – dette fast appunto – sovente a buon fine, e lo score personale peraltro parla chiaro. Produttiva poi la sua originale battuta, ma di questo ci parlerà lei stessa in chiusura di questa chiacchierata…
Allora Benedetta, sabato scorso la terza vittoria in altrettante gare: tutto come previsto?
“I nostri obiettivi sono chiari, vogliamo vincere e affronteremo il campionato con la giusta determinazione per portare a casa più vittorie possibili. Per cui in questo inizio di campionato abbiamo rispettato quanto nei nostri programmi e così vogliamo continuare a fare.”
Bene anche a livello personale, hai realizzato nelle tre gare rispettivamente 7, 13 e 8 punti, per un totale di 28 con una media di oltre 9 a partita: soddisfatta?
“Sicuramente sono soddisfatta delle mie prestazioni finora, anche se sento di poter dare di più. Abbiamo un parco attaccanti super competitivo quindi chiaramente i palloni sono distribuiti equamente, e ciò mette sicuramente in difficoltà le nostre avversarie. Alla fine ciò che conta maggiormente è l’obiettivo di squadra piuttosto che le performance personali, anche se unire le due cose fa certamente piacere.”
Forse sabato prossimo sarà per voi l’esame più probante finora a Catania: il CUS è primo con un punto ed una gara in più. Che tipo di partita immagini e cosa servirà da parte vostra?
“Credo che per un buon campionato serva principalmente pensare alla nostra di prestazione, se funzioniamo bene il nostro gioco è superiore. Ovviamente rispettiamo tutti gli avversari ma sappiamo bene quelle che vogliamo ed a cosa puntiamo.”
Ci dici come ti stai trovando a Vibo, per la prima volta lontano da casa?
“Sinceramente pensavo che mi sarei sentita più in difficoltà. Ho trovato nella squadra e nel clima in palestra un vero appoggio e svago nei momenti fuori dall’allenamento. Anche i vibonesi in generale mi piacciono molto, sempre cordiali e interessati alla nostra quotidianità. Inoltre avere come coinquilina Ilenia Cammisa è sicuramente stato d’aiuto, abbiamo un rapporto tale da poter essere davvero noi stesse e con lei è sempre un po’ come essere a casa.”
Ci hai già detto delle origini camporesi di tuo papà: al palazzetto ed in società hai forse trovato accoglienza e familiarità tipiche dei calabresi, sensazioni?
“Se c’è proprio un aggettivo per queste società e città è proprio accoglienza! Fin da subito ci siamo sentite ben volute e accolte nel migliore dei modi, sia dallo staff che è disponibile a qualunque ora, sia dai cittadini sempre pronti a sostenerci. Io vengo dalla Romagna, che è sicuramente un popolo accogliente, e anche qui a Vibo mi sono sentita subito a casa.”
Ultima curiosità: hai una battuta flot con movimento sulla destra, come ti è nata? Ti viene spontanea?
“La mia battuta in realtà è frutto di un momento di difficoltà in cui non riuscivo a trovare continuità nel gesto tecnico. Per cui il mio allenatore ad Imola, Nello Caliendo, ha utilizzato la rincorsa della ‘fast’, mio attacco principale, come rincorsa della battuta. Così – conclude Benedetta – ho trovato il mio equilibrio e me lo sono portato dietro negli ultimi anni.”