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Giornata mondiale per la consapevolezza sull’autismo: il Comune di Vibo avvia il confronto con gli studenti

In occasione della Giornata mondiale per la consapevolezza sull’autismo, il Comune di Vibo Valentia ha deciso di avviare una serie di incontri con gli studenti delle scuole per promuovere la consapevolezza e l’inclusione dei ragazzi con autismo. All’incontro, che si è tenuto ieri presso la sala convegni della Biblioteca comunale di Vibo Valentia, hanno preso parte il sindaco Maria Limardo, l’assessore alle Politiche sociali e Pubblica istruzione Rosa Chiaravalloti, il presidente della IV commissione consiliare, Antonino Roschetti, il consigliere Gerlando Termini, gli assessori Carmen Corrado e Michele Falduto, insieme alle dottoresse Sania Pagano (pedagogista), Mariangela Ridolfo (psicologa e psicoterapeuta) e Cristina Arcona (operatrice sociale), quotidianamente al fianco dei ragazzi con autismo.

L’assessore Chiaravalloti ha introdotto i lavori, lasciando subito spazio ad un suggestivo e coinvolgente video realizzato dalle professioniste che hanno dato voce a chi l’autismo lo vive ogni giorno in prima persona. Gli studenti hanno preso parte ad ogni singolo momento del confronto di cui ne sono stati anche attori, dando una personale visione dell’autismo e del limite dettato dal pregiudizio. Il sindaco, nel corso dei lavori, ha sottolineato come l’autismo meriti la dovuta attenzione mediante percorsi individualizzati per i quali il Comune ha avviato una serie di interventi.

I lavori si sono conclusi con un messaggio di consapevolezza e apertura alla diversità. Durante i saluti, con grande entusiasmo l’assessore Chiaravalloti ha sottolineato l’importanza di vivere senza paure o pregiudizi verso il prossimo, ma con lo spirito che ogni persona deve autodeterminarsi e deve avere la possibilità di vivere tutti i contesti in sinergia. “L’autismo – ha aggiunto l’assessore Chiaravalloti – è una condizione della persona che lo porta a vivere le emozioni ed i contesti in modo differente rispetto a quanto per noi viene identificato ‘normale’, tuttavia basta guardare con gli occhi dell’altro e vivere in modo empatico per capire che si può creare un legame fondamentale di crescita comune”.

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