“Ogni falsità è una maschera, e per quanto la maschera sia ben fatta, si arriva sempre, con un po' di attenzione, a distinguerla dal volto” - Alexandre Dumas - “I tre moschettieri”
HomeAgoràAgorà Reggio Calabria"Archeologia ed Anatomia", al Circolo "Polimeni" di Reggio Calabria la conferenza sui...

“Archeologia ed Anatomia”, al Circolo “Polimeni” di Reggio Calabria la conferenza sui Bronzi di Riace

Si è svolta nella serata del 3 agosto al Circolo Tennis “Rocco Polimeni” di Reggio Calabria, con il patrocinio del Circolo Culturale Rhegium Julii la Conferenza sui Bronzi di Riace “Archeologia ed Anatomia” .

La giornalista di RTV, Ilda Tripodi, ha moderato magistralmente gli interventi degli archeologi Antonio Arcudi e Mario Grimaldi, del docente di scienze motorie Riccardo Partinico e dello scrittore Giuseppe Braghò.  Una numerosa platea, circa 300 persone, ha partecipato ad uno degli eventi più importanti dell’anno organizzato in vista dell’anniversario della scoperta dei Bronzi di Riace avvenuto il 16 agosto 1972. Da menzionare la partecipazione dei Soci del Circolo Tennis presieduto dall’Avv. Ezio Privitera,  del Rhegium Julii, dott. Pino Bova,  dell’Anassilaos, dott. Stefano Iorfrida, dell’UNESCO di Scilla, dott. Francesco Porcaro, dell’UNUCI, Ing. Nicola Pavone, del Museo di Biologia marina e Paleontologia, Dott. Angelo Vazzana, della Fortitudo 1903, rappresentati dalla Prof.ssa Rossella Zoccali, della FIPE, Prof. Luca Sergi, dell’ANSMES, Dott.ssa Paola Tripodi, di Mille Donne per l’Italia, Dott.ssa Rosaria Surace, del Panathlon, Dott. Tonino Raffa, degli Amici del Museo, Dott. Antonio Laganà, dell’ANAOAI,  dell’ANAOAI, Prof.ssa Alessandra Benedetto, presenti anche personaggi di primo piano del mondo della cultura e dello sport e professionisti reggini interessati alle ultime novità rilevate dagli esperti  sui due capolavori custodii nel Museo di Reggio Calabria: la giornalista Daniela La Cava, il Dott. Carmelo Caridi, già Direttore della Biblioteca De Nava,  l’Ing. Mimma Catalfamo. Apprezzati gli interventi del Prof. Luciano Maria Delfino, del Dott. Pino Sciarrone, del dott. Igino Postorino e del dott. Mario Musolino.

Dopo  i saluti istituzionali di Igino Postorino e Mario Musolino, gli archeologi Antonio Arcudi e Mario Grimaldi hanno trattato le statue dal punto di vista tecnico. Arcudi ha presentato gli esiti delle analisi chimiche effettuate dall’Istituto Centrale per il Restauro, definendo, in maniera incontrovertibile, il luogo ed il periodo di realizzazione delle due statue, la composizione dei metalli e dei materiali, la tecnica di realizzazione mista, diretta ed indiretta,  l’avvicinamento temporale tra A e B e la smentita dell’identità riferita ai personaggi mitologici, gemelli Eteocle e Polinice, ad Anfiarao e Tideo ed a Gelone e Ierone da Siracusa e, mancando elmi, scudi e lance ritenuti i “documenti d’identità” dei Bronzi , Arcudi ha ritenuto improponibile qualsiasi ipotesi.

Mario Grimaldi, professore universitario, è intervenuto in video conferenza da Napoli perché impegnato in importanti scavi nell’area partenopea, l’archeologo si è soffermato sulle ipotesi formulate dal compianto  Paolo Moreno e ha fornito altri dati tecnici ed archeologici che hanno arricchito di conoscenze la platea.

Riccardo Partinico, dopo aver presentato il metodo “Anatomia Archeostatuaria” che studia la postura, la gestualità, lo scheletro ed i muscoli delle statue di interesse archeologica, si è soffermato sulla copia in marmo del Doriforo di Policleto che presenta un’anomalia all’articolazione del gomito destro, i due epicondili dell’omero non sono posizionati  all’altezza dell’olecrano dell’ulna; su l’Atleta di Kime, la cui corsa è stata trasformata per una errata esposizione su un plinto da corsa lenta in corsa veloce e non è stata considerata la torcia che probabilmente impugnava nella mano sinistra ed, infine, sui Bronzi di Riace che dopo attente analisi potrebbero rappresentare due Opliti di alto rango, generali dell’esercito ateniese.

La statua A che presenta cinque denti incisivi, anomali, che alterano la simmetria dei metameri (gli incisivi sono quattro) e l’ipertrofia muscolare è quella della capacità fisica forza/potenza.

La Statua B per numerosi indizi coincidenti e concordanti potrebbe raffigurare Pericle il famoso generale degli Opliti di Atene, vissuto nel V sec. a.C., conosciuto per la sua testa esageratamente allungata in senso antero-posteriore, tanto da essere soprannominato “testa di cipolla marina”, per il suo sguardo imperturbabile e per le sue qualità oratorie.

La Statua B, di fatto, è rappresentata con la cuffia dei generali sul capo, la testa deformata, lo sguardo imperturbabile, la bocca aperta nell’atto del parlare ed, infine, identica per fisionomia e tratti somatici al volto di un busto in marmo di Pericle ritrovato nel 1779 a Tivoli e custodito nel Museo del Vaticano.

Partinico ha anche messo in rilievo anche le sue tre istanze per chiedere l’esposizione dei tenoni di piombo provenienti da Laurion, 40 km da Atene e che metterebbero la parola fine sulla provenienza delle due statue, non sono state prese in considerazione dalle autorità competenti.

Ha concluso gli interventi lo Scrittore Giuseppe Braghò, autore di tre pubblicazioni che hanno stravolto la storia dei Bronzi di Riace. Braghò si è soffermato sulla sparizione della terza statua, dello scudo e della lancia e sull’inchiesta giornalistica da lui condotta e accolta dalla Procura della Repubblica con l’escussione di testimonianze rese all’allora Capitano dei Carabinieri Giovinazzo, ma soprattutto Braghò ha messo in rilievo il fatto che mai nessuna istituzione ha inteso proteggere l’area di Riace dove sono stati trovati i Bronzi, un’area dove ancora oggi esistono importanti tracce archeologiche, nessuna iniziativa per definire i limiti, tutti, da cinquant’anni, possono andare a “pescare”.

Le interviste di RTV saranno rese pubbliche nei vari notiziari dell’emittente reggina e l’organizzazione ringrazia l’Editore Eduardo Lamberti Castronuovo per aver concesso lo spazio per esprimere le proprie opinioni in ambito culturale e sociale. Purtroppo, a Reggio Calabria continua ad esistere una cerchia di persone, collegate tra loro da vincoli “sconosciuti” che pensano di decidere delle opinioni degli altri, fortunatamente esistono persone libere da vincoli che la pensano diversamente.

Al termine della conferenza sono giunte  le congratulazioni al Circolo Tennis “Rocco Polimeni”, al Circolo Culturale Rhegium Julii ed ai quattro relatori che hanno offerto alla cittadinanza una serata di cultura.

Articoli Correlati