“Viandante non c'è via, la via si fa con l’andare” - Antonio Machado
HomeAgoràAgorà Reggio CalabriaA Palazzo San Giorgio la presentazione di Giuseppe Aloisio, nuovo Garante dei...

A Palazzo San Giorgio la presentazione di Giuseppe Aloisio, nuovo Garante dei diritti delle persone private della libertà personale del Comune di Reggio

È l’avvocato Giuseppe Aloisio il nuovo Garante dei diritti delle persone private della libertà personale del Comune di Reggio Calabria. La nomina da parte del sindaco Giuseppe Falcomatà è stata ufficializzata, nel salone dei Lampadari di palazzo San Giorgio, insieme a quella dell’Ufficio del Garante, composto dagli avvocati Davide Barillà, Giuseppe Gentile, Francesco Pizzi e Reba Reitano.
In particolare il Garante dei diritti delle persone private della libertà personale è il rappresentante istituzionale all’interno del contesto penitenziario, un’autorità indipendente nominata dal sindaco per le tutele e le criticità legate alle garanzie dei diritti nelle carceri e dei detenuti che le occupano.
«Abbiamo iniziato con l’avvocato Agostino Siviglia, abbiamo proseguito con l’ avvocatessa Giovanna Russo e ora con l’avvocato Giuseppe Aloisio nel solco di innovare alcune attività che ormai sono state interiorizzate dalla nostra città – ha commentato il sindaco Falcomatà, aggiungendo che si tratta di  «un percorso culturale già iniziato da dieci anni che ci dà l’idea di quanto le istituzioni debbano occuparsi anche di temi che non sono strettamente collegati alle loro competenze, in questo caso di garanzie per le persone private della libertà personale rispetto alla necessità di un percorso di reinserimento sociale al termine del periodo di restrizione. Una cosa che nella nostra città è diventata un idem sentire che ci ha consentito in questi anni di mettere in campo progetti importanti di reinserimento dei detenuti all’interno del tessuto sociale cittadino in sinergia con la prefettura, le case circondariali e altre istituzioni cittadine, con le forze dell’ordine. Stamattina al parco Cacozza, durante un sopralluogo ho potuto appurare che ad occuparsi del parco, affidato all’associazione di Paolo Ferrara, c’erano anche degli ex detenuti. Si tratta di un percorso culturale che rivendichiamo con orgoglio e che ha consentito a Reggio Calabria anche di essere una città che si è guadagnata, in ambito nazionale, il ruolo di fare luce su problemi ancora irrisolti rispetto allo stato di salute delle carceri in Italia e, ancora di più, sullo stato di salute dei detenuti all’interno delle carceri del paese. Sono convinto che con il nuovo corso dell’avvocato Aloisio e di tutto l’Ufficio del Garante questo potrà continuare e li ringrazio perché si tratta di un’attività che svolgono a titolo totalmente gratuito e quindi un ulteriore gesto di cittadinanza attiva di reggini che mettono a disposizione le loro competenze e le loro professionalità».
«Per me non si tratta di un incarico – ha evidenziato il Garante Aloisio – ma di una responsabilità e ne sono onorato. Ho partecipato a questa selezione perché mi sento responsabile proprio per la mia esperienza professionale. Inizio questo percorso con l’obiettivo di ascoltare e, rispetto alla esigenze delle persone ristrette, dare una risposta insieme alle istituzioni preposte, dare garanzie per la tutela e per l’esercizio dei diritti che, come tutti, anche i detenuti hanno nel momento storico in cui sono ristretti per fatti per cui sono stati giudicati. Assicuro un impegno costante, insieme all’Ufficio del Garante, affinché questi diritti vengano esercitati e garantiti e rispettati».
«Daremo risposte costruttive e sinergiche . In particolare cercherò di assistere il Garante come membro delle Camere penali e facente parte del suo Osservatorio sulle carceri, nell’ottica di ascolto e risoluzione delle problematiche presenti sia nella casa circondariale di Arghillà, sia nel plesso di San Pietro» ha detto Gentile.
«Mi sento parte attiva, non solo come professionista, ma come cittadino che può dare una mano  all’Amministrazione tramite la mia professionalità per ristabilire un equilibrio tra i soggetti ristretti e la necessità che possano essere reinseriti nel tessuto sociale» ha concluso Pizzi.

Articoli Correlati