Nell’ambito della prima edizione del ciclo di conferenze “Radici”, finalizzato alla promozione e valorizzazione delle fondamenta della cultura nella prospettiva di unire fatti del passato e del presente, contribuendo anche ad inquadrare le vicende del prossimo futuro, ideato e coordinato dal presidente nazionale A.I.Par.C. dott.Salvatore Timpano, nell’ambito della convenzione stipulata con il Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria, ed in collaborazione con l’Associazione Culturale “Anassilaos” si terrà l’incontro, con ingresso gratuito, che avrà a tema:
“Un caso di magia tra mondo antico e tradizione cristiana: Apuleio a processo”.
Venerdì 29 novembre 2024, presso il
Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria,
Sala Conferenze, alle ore 18:00 l’evento vedrà coinvolti illustri studiosi.
Ai saluti istituzionali di Fabrizio Sudano,
Direttore del Museo Archeologico Nazionale di
Reggio Calabria, di
Salvatore Timpano,
Presidente Nazionale A.I.Par.C., di Stefano Iorfida
Presidente Associazione Anassilaos seguirà l’approfondita relazione di Amos Martino,Docente di Lettere presso
il Liceo Scientifico “Leonardo da Vinci” di R.C, Responsabile della sezione di Anassilaos
“Centro Studi Glauco di Reggio per la cultura
letteraria greca e latina”
Il tema trattato è molto affascinante.
Che cosa intendevano gli antichi con il nome di mago?
Uno stregone ? Un filosofo?
E più in generale, in cosa consisteva la magia?
La risposta è complessa e sull’ambiguità dei confini tra stregoneria, scienza e religione si colloca anche il più celebre processo per magia dell’antichità: quello contro Apuleio, il noto autore de “Le Metamorfosi” o “L’asino d’oro”.
Al di là degli esiti del processo, la cattiva fama di Apuleio non si esaurì, ma anzi crebbe aumentata dalla tradizione cristiana, con la quale l’opera dello scrittore latino presenta significativi, quanto problematici punti di contatto.