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Locri (RC): riflessioni e poesia per “Visioni dello Stretto” in Planteria con Tonino Perna e la performance teatrale di Officine Jonike Arti

Un mare dalle mille fascinazioni, quello tra Calabria e Sicilia, è stato protagonista della serata “Visioni dello Stretto”, negli spazi accoglienti e non convenzionali di Planteria – Orto Urbano, sul lungomare di Locri.

Diversi registri tematici si sono intrecciati nella conversazione con Tonino Perna, scrittore, sociologo e professore emerito dell’Università di Messina, autore con Gianfranco Neri del libro “Visioni dello Stretto” (Rubbettino editore). Un’opera dove trovano felice unione i testi densi di suggestioni di Perna e i bellissimi acquerelli di Neri e da cui è nato l’intenso reading che ha visto esibirsi, in una magistrale performance, gli attori Maria Milasi e Americo Melchionda, con il musicista Antonio Aprile che ha riprodotto i suoni reali dello Stretto. L’amore impossibile tra i due fari sulle sponde opposte dello Stretto è il mezzo per un racconto emozionante ed emozionale sull’ammaliante bellezza dell’area. «Sono stato ispirato dalla particolarità dei disegni di Neri e da pensieri e riflessioni che lo Stretto mi propone di continuo» ha detto Perna. Dialogando con Pasquale Giurleo, architetto e fondatore di Planteria, curatore degli incontri, e Maria Teresa D’Agostino, giornalista, Perna ha evidenziato come l’area mantenga una forte connotazione identitaria da preservare e valorizzare dando concretezza all’unione attraverso una più razionale organizzazione dei collegamenti tra le due sponde, fattibile senza pensare a opere invadenti come il ponte.

«Il problema non è il ponte in sé, ma come si arriverebbe alla sua realizzazione. In questo i danni al patrimonio naturale, identitario e sociale dell’area sarebbero smisurati – ha spiegato Perna –. Abitanti di interi quartieri perderebbero le proprie radici, il proprio vissuto, e la biodiversità andrebbe a ridursi drammaticamente. E tutto questo senza alcun reale vantaggio per lo sviluppo economico, anzi tutto il contrario. Si tratta di un’opera inutile e antieconomica, per cui neppure ci sono le condizioni idonee alla realizzazione». E ha concluso: «Lo Stretto, invece, è un patrimonio di bellezza e di identificazione che è nostro dovere tutelare. Il mare custodisce storia, cultura, natura, cui le due sponde attingono per la vita delle città e dei suoi abitanti, dentro una geografia dal fascino immutato nel tempo. Una vera magia».

«Ringraziamo il professore Perna per avere accettato il nostro invito con grande disponibilità, permettendoci così di godere di una bellissima serata toccando diversi temi. Con lui e con gli artisti di Officine Jonike Arti abbiamo voluto omaggiare lo Stretto, riflettere sulle nostre radici identitarie, offrire nuovi spunti di riflessione. Questo sarà il nostro format per gli incontri che stiamo programmando in Planteria, come momenti di incontro e condivisione, in seconda serata, di cui daremo notizia a breve» ha detto Pasquale Giurleo.

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