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“I Macchiaioli: la luce ed il colore. La pittura dal vero in Italia”: se ne è discusso a Reggio Calabria

Nella speciale atmosfera del salone “Gilda Trisolini” di Palazzo Alvaro si è tenuta giorno 20 maggio ,  la conferenza su “I Macchiaioli: la luce ed il colore. La pittura dal vero in Italia”

Iniziativa promossa dall’AIParC, in collaborazione con Associazione Anassilaos, Touring Club Italiano Club di Territorio di Reggio Calabria, Deputazione di Storia Patria per la Calabria, FIDAPA sezione Morgana di Reggio Calabria e Città Metropolitana di Reggio Calabria, per il ciclo di incontri “Maestri del Novecento dalla Collezione d’Arte Contemporanea di Palazzo della Cultura Pasquino Crupi di Reggio Calabria”. Un autorevole avvicendamento di relatori , da Giuseppe Caridi, presidente Deputazione di Storia Patria per la Calabria,

Emira Del Moro, presidente FIDAPA sezione Morgana di Reggio Calabria, e infine  Stefano Iorfida, presidente dell’Associazione Anassilaos ha condotto magistralmente alla disamina di Salvatore Timpano, presidente nazionale AIParC, che  ha dato inizio alla conferenza.  Le parole dell’ esperto di arte hanno condotto per mano il folto pubblico dentro un ritorno al passato, nel 1855,  quando un gruppo di giovani artisti al Caffè Michelangelo di Firenze, ispirato dalle opere realiste di Courbet, Corot e della Scuola di Barbizon diede vita a quel rivoluzionario fenomeno pittorico conosciuto come “Movimento Verista” che in quegli stessi anni diede vita ad altrettanti fenomeni pittorici quali quello dei Macchiaioli in Toscana, la Scapigliatura in Lombardia e il Verismo Sociale in Campania.

Con il supporto di slides,

Il presidente Timpano, ha condotto i presenti attraverso un viaggio tra assoluti capolavori della Storia dell’arte italiana e non solo, quali il paesaggio delle colline di Settignano immortalato dalle pennellate di Telemaco Signorini e il gentile ritratto della  signora Martelli a Castiglioncello dipinta da Giovanni Fattori.

E proprio a Giovanni Fattori, il relatore presidente Timpano ha voluto dedicare ampio spazio iniziando da “Il campo italiano alla battaglia di Magenta” del 1861 considerato il primo quadro italiano di storia contemporanea.

Quindi, è stata la volta di altre  opere importanti quali la “Rotonda di Palmueri” capolavoro di Fattori dipinto nel 1866 ed oggi esposto a Palazzo Pitti, la “Libecciata” del 1880, esposta anche questa a Palazzo Pitti, con la quale il Fattori volle misurarsi in un confronto a distanza con la pittura francese.

Un suggestivo racconto in cui si è dato ampio spazio ad altre espressioni della “Macchia” quali quelle di Silvestro Lega e Telemaco Signorini.

Del Lega si è avuto modo di apprezzare opere quali il “Canto dello stornello” del 1867 e il “Pergolato” del 1868, mentre del Signorini “La sala delle agitate al manicomio di San Bonifacio” del 1865 alla “Toeletta del mattino” del 1898.

La Scapigliatura lombarda e piemontese con le opere di Federico Faruffini, Tranquillo Cremona e Daniele Ranzoni e il Verismo meridionale con Domenico Morelli e l’abbruzzese Teofilo Patini hanno concluso questo viaggio attraverso la cosiddetta “Arte del Vero” o più genericamente “Verismo”.

Il corso della serata ha  riservato anche un piccolo spazio alla scultura di metà Ottocento in Italia offrendo ai presenti una più che aporofondita analisi delle opere di Adriano Cecioni e Medardo Rosso.

La serata si è conclusa con gli interventi finali del dott. Iorfida e del professore Caridi.  Il prossimo appuntamento sarà  il  17 giugno con il “Realismo e la pittura “del vero” e “dal vero”

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