ASEP, associazione sociale estetica professionale ” Villa San Giovanni, presidente Maria Idone, ha sempre dato ampio spazio a tematiche oncologiche, quali: parrucche , detrazioni fiscali, contributi, tutela dell’immagine della donna in chemioterapia, psiche del malato .
Si sono affrontate tematiche personali e sociali, interagendo con l’aspetto più intimo di chi dovrà affrontare un percorso chemioterapico.
Non avremmo mai voluto trattare una “negazione” che riguarda i giovani universitari, affetti da tumore , spiazzati da un giorno all’altro senza preavviso!
Ragazzi e ragazze che avevano iniziato un percorso universitario, progettando il loro futuro , improvvisamente, hanno dovuto fare i conti con la realtà , fatta di esami istologici, tac, pet, risonanze, trattamenti chemioterapici.
Ma nonostante tutto , hanno ancora il desiderio di continuare a interagire , per riportare tutti i tasselli al posto giusto.
Purtroppo , non hanno fatto bene i conti con un altro male, la ” mancanza di sensibilità burocratica” .
Uno studente che improvvisamente scopre di essere malato è un soggetto fragile e come tale non può continuare i percorsi abituali: frequenza, viaggio, seguire le lezioni in presenza, dare esami in loco , in quanto, potrebbe incorrere in varie problematiche infettive. Durante i cicli di chemio si è stanchi, spossati, deboli e si potrebbe incorrere in complicanze ,
ancor peggio , essere infettati da COVID-19 e non poter completare il percorso terapeutico, magari complicando la situazione maggiormente.
Ultimamente, c’è stato un incremento dei casi di covid.
In questi casi , ci si aspetterebbe un minimo di attenzione, da parte delle facoltà universitarie.
Infondo cosa chiede uno studente affetto da tumore?
Di essere messo in condizioni di fare esami online.
Avere la possibilità di completa il percorso di studi e magari cercare di non pensare a ciò che gli sta accadendo, distraendosi sui libri.
Non chiedono agevolazioni ma ” il diritto allo studio ” e non una normativa che non lo consenta!
Asep metterà in campo ogni attività di sensibilizzazione alla tematica, chiamando in causa le università che attualmente hanno questo limite ed il ministero della pubblica istruzione parte focale del problema.
Il futuro è di tutti, nessuno può permettersi di decidere, sui desideri dei nostri giovani, e sulla loro voglia di conquistare la serenità.