“Lo Yoga e la conoscenza di se stessi : una antica cura per il corpo e la mente” è il tema di una manifestazione promossa dall’Associazione Culturale Anassilaos, congiuntamente con la Biblioteca De Nava nell’ambito dell’Estate Reggina 2023, organizzata dal Comune di Reggio Calabria, che si terrà giovedì 27 luglio alle ore 18,00 presso la Villetta De Nava della Biblioteca con la partecipazione di Giuseppe Trombetta, Psichiatra e Dottore di ricerca in Neuroscienze nonché Responsabile Centro Studi Anassilaos Scienze della Vita e di Gabriella Ripepi, Dottore in comunicazione d’impresa e marketing, Insegnante di yoga certificata 500h, Ayurveda Specialist e Cintura nera di Brazilian Jiu Jitsu. Si apre così un ciclo di incontri dedicati allo studio e all’analisi di quei fenomeni spirituali, religiosi e culturali la cui conoscenza sembra ed è fondamentale per aiutare l’uomo moderno, e soprattutto occidentale, ad affrontare un’età di angoscia. La civiltà greca, madre comune, insieme a Roma e al Cristianesimo, di quello che chiamiamo “Occidente” ha sempre privilegiato Apollo (e lo spirito apollineo) su Dioniso (e lo spirito dionisiaco). Ha scelto cioè la razionalità ed espunto con il dio straniero, di origine orientale (Dioniso), l’irrazionalità dal proprio ordinamento politico, sociale, culturale. In effetti il dio dell’ebbrezza è per eccellenza il dio sovvertitore di ogni ordine costituito e per quanto esso come irrazionalità, frenesia, ribellione sia presente nell’uomo, occorre nasconderlo, celarlo negli abissi dell’anima. La “razionalità” è l’elemento essenziale della civiltà antica che ha consentito all’Occidente di sviluppare la filosofia e la scienza. Persino il Cristianesimo, religione orientale tra le altre, nel momento in cui si è costituito come sistema di pensiero a stretto contatto con la filosofia greca è stato costretto ad espungere da sé ogni forma di irrazionalità incontrollata, come il profetismo conducendo un ultima battaglia contro la cosiddetta eresia frigia di Montano, uno pseudo cristianesimo che aveva a suo fondamento appunto la profezia e lo spirito. Per secoli l’irrazionale è stato sepolto nella mente degli uomini d’occidente come elemento di cui vergognarsi, da nascondere e tenere a freno fino a quando Sigmund Freud non scoprì l’inconscio. La civiltà indiana operò in maniera diversa. Yoga in sanscrito deriva da una radice che significa legare e/o tenere insieme e costituì nel tempo sia una teoria che una pratica il cui scopo fondamentale era quello di consentire all’uomo di liberarsi dalle illusioni del quotidiano per congiungersi con l’assoluto. Questo significa che il mondo nel quale operiamo e ci affatichiamo per raggiungere potere, onori, ricchezze è una illusione che crea in noi sofferenza. Lo Yoga come pensiero e come pratica (ricordiamo la posizione del loto – padmasana -) è lo strumento che può consentirci di superare l’illusione e raggiungere l’Assoluto. Un tema complesso e anche di difficile comprensione soprattutto per noi occidentali, figli della razionalità dei Greci, ma importante nel nostro difficile presente per meglio comprendere taluni aspetti della nostra psiche. Da qui la presenza all’incontro di uno psichiatra e insieme di una insegnante di yoga.