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Il ministro Piantedosi in visita a Roccella: “Lavoriamo per strutturare al meglio l’accoglienza dei migranti”

“Lavoriamo per strutturare al meglio l’accoglienza”. Lo ha affermato il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, giunto in Calabria per una visita istituzionale. Accompagnato dalla Sottosegretario Wanda Ferro e dal prefetto Massimo Mariani, Piantedosi si e’ recato a Roccella Jonica, uno dei centri calabresi piu’ interessati dagli sbarchi di migranti, soprattutto provenienti dalla cosi’ detta ‘rotta turca’. Il ministro dell’Interno, inoltre, ha visitato la tensostruttura realizzata nel porto di Roccella Jonica, gestita dalla Croce Rossa, Protezione civile e da un gruppo si sanitari di ‘Medici senza frontiere’, che dall’inizio di quest’anno ha da che solo dall’inizio dell’anno ha accolto oltre duemila persone soccorse nel mare Jonio.

Matteo Piantedosi, inoltre, ha rivolto un “plauso alle istituzioni locali che nel segno della solidarieta’ e dell’umanita’ stanno collaborando in maniera encomiabile in tutta la Calabria per un problema molto complicato”. Il Sottosegretario all’Interno Wanda Ferro, ha ricordato “il mantenimento della promessa che avevamo preso con il prefetto Valenti tempo fa proprio qui a Roccella Jonica, cioe’ la volonta’ di interfacciarsi con il Comune di Roccella rispetto a quello che sara’ un ulteriore hotspot che dovra’ essere un cuscinetto sullo svuotamento di alcune strutture e la possibilita’ di accogliere numeri di migranti in aumento. Il Governo ha le idee chiare e ha in mente norme strutturali che possa far si’ che il flusso vada a diminuire”.

“Il ministro dell’Interno – ha detto Vittorio Zito, sindaco di Roccella Jonica – e’ venuto per conoscere le difficolta’ e testimoniare la vicinanza per il lavoro svolto fino ad oggi”. Zito, ancora, ha anticipato la realizzazione di un ampliamento, un secondo modulo, della tensostruttura, che rimane una sistemazione provvisoria. Quello che si fa a Roccella Jonica – ha concluso – puo’ essere replicato in altri posti dove si verificano sbarchi”. Nel pomeriggio, il ministro dell’Interno si rechera’ ad Africo Nuovo per inaugurare la nuova caserma dell’Arma dei carabinieri alla presenza del Comandante generale, il gen. Teo Luzi.

”Noi vediamo già dei timidi segnali, qualche risultato delle collaborazioni che abbiamo avviato soprattutto con la Tunisia e con la Libia. Voglio essere moderatamente fiducioso che in qualche modo la curva di crescita che avevamo registrato all’inizio dell’anno faccia segnare una flessione. Questo mi aspetto. Voglio essere fiducioso. È un lavoro molto lento, doverosamente lento, che si costruisce mattone dopo mattone, ma insomma penso che tra quell’azione che stiamo facendo lì e il modo di esserci organizzati qui, possiamo rendere tutto più sostenibile”.

Il centro di accoglienza di Roccella Jonica (Reggio Calabria) ”cambierà per elementi, sia di dimensioni che di qualità del servizio, per fare in un modo che regga l’urto laddove si dovessero ripresentare momenti più acuti di arrivi, che noi cercheremo di scongiurare”. ”Organizzarci qui – ha aggiunto – non significa, per quanto riguarda il governo, non portare avanti politiche di contenimento degli arrivi attraverso l’azione che stiamo facendo con i Paesi da cui si originano. Però, ecco, c’erano stati dei momenti in cui mi sono sentito con il sindaco, gli avevo promesso che ci saremmo interessati per dare una sistemazione adeguata a questo luogo, ovviamente per le persone che ci arrivavano, ma anche a beneficio della cittadinanza locale, quindi per la dignità della cittadina di Roccella Jonica”.

”Noi ci vogliamo strutturare con una linea di confine, una capacità di sostenere anche le fasi più acute degli arrivi, che però, ripeto, lavoreremo per fare in modo che non si verifichino. L’accoglienza e la sistemazione delle persone che arrivano più capillare è sul territorio e meglio è. Questa è una vecchia regola che ha funzionato, sta funzionando nonostante gli arrivi”.

“Ci stiamo lavorando. Stiamo facendo ricognizioni di strutture e valutazioni di fattibilità. Tutto è finalizzato, le persone qui arrivano a prescindere dalla nostra volontà, a rendere sostenibile e meno gravose anche per il contesto territoriale quelle che sono poi le situazioni che si verificano con gli arrivi” – conclude.

 

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