La Commissione Pari Opportunità e Medicina di genere dell’Ordine dei medici di Reggio Calabria, in collaborazione con l’associazione “Amici del museo archeologico nazionale di Reggio Calabria”, ha organizzato per l’otto marzo prossimo, in occasione della “Giornata mondiale della donna“, un incontro dai contenuti molto significativi: “Quando la Medicina è donna“.
L’evento, che si svolgerà dalle ore 15.30 nei locali dell’auditorium dell’Ordine, ha in agenda diversi interventi di mediche ed esperti, oltre a registrare i saluti istituzionali del presidente dell’Ordine, dottore Pasquale Veneziano, e del professore Francesco Arillotta, presidente dell’associazione “Amici del museo”
“Dopo secoli di patriarcato in cui la donna è stata sempre discriminata sul lavoro – sottolinea la dottoressa Anna Rosaria Federico, coordinatrice, assieme alla collega Anna Danaro, della Commissione pari opportunità e Medicina di genere dell’Ordine dei medici di Reggio Calabria – nell’accesso all’istruzione, alle tecnologie e alle posizioni direzionali, dal secolo scorso è iniziato un graduale cambiamento nella sua emancipazione. Grazie alla sua audacia, alla curiosità, alla passione e alla tenacia ella è riuscita a risalire la china e a migliorare il suo ruolo nella società e nella professione. La donna ha inoltre sempre subito forti disuguaglianze anche nel campo delle cure sanitarie – rimarca la dottoressa Federico – fu una cardiologa americana, Bernardine Patricia Healy, nel 1991, che in un memorabile articolo sul British Medical Journal descrisse il comportamento discriminante che i cardiologi avevano nei confronti delle pazienti donne che erano meno ospedalizzate e meno sottoposte ad indagini diagnostiche e affatto rappresentate nelle sperimentazioni cliniche, con un rischio più elevato di rimanere vittime di errori diagnostici o di terapie inefficaci”.
“Questa intuizione – evidenzia la dottoressa Federico – ha aperto le porte ad un nuovo modo di intendere la medicina. Nasce così la Medicina genere-specifica, non più genericamente basata solo sull’evidenza scientifica, ma una medicina di precisione, ‘cucita’ sulla persona e basata sullo studio dell’influenza delle differenze biologiche (definite dal sesso) e socio-economiche e culturali (definite dal genere) sullo stato di
salute e di malattia di ogni persona”.
“Con tale iniziativa – spiega il professore Francesco Arillotta – si intende evidenziare, nella giornata mondiale della donna, il ruolo sempre più ampio e qualificato che le donne hanno assunto nel delicatissimo campo della medicina, a livello mondiale. Si partirà ricordando figure femminili dei secoli passati che, pur tra
difficoltà d’ogni genere e incomprensioni, hanno testimoniato l’attenzione della donna verso questo settore. Sarà poi la volta di alcune dottoresse, che illustreranno le loro esperienze maturate nell’esercizio della professione scelta. Chiuderà il dottore Pellegrino Mancini che evidenzierà l’importanza del lavoro fatto assieme in favore della comunità sofferente. Ne risulterà certamente un significativo squarcio di vita vissuta, che servirà per dare il giusto e meritato valore al sempre più ampio impegno femminile nel campo della sanità pubblica e privata”.