Campionare un suono è un processo complesso, sia in fase esecutiva che di preparazione. La masterclass con il maestro Silvio Relandini, che si è svolta al liceo musicale di Cinquefrondi, ha dato la possibilità ai ragazzi di approcciare questo tipo di lavoro mediante le tecnologie, senza la presunzione di dare agli allievi, in poche ore tutte le competenze su un’arte così spinosa.
La domanda di partenza è stata: “Quale bagaglio di skill dovrebbe possedere un allievo prima di poter effettuare un campionamento?”. Partendo da questo semplice interrogativo e dalle strumentazioni in dotazione all’interno del laboratorio, sono state strutturate le due giornate di formazione ponendo l’attenzione su alcuni punti: realizzazione delle riprese strumentali e del database dei file audio di ripresa (Accenno alle tecniche di microfonazione); analisi, editing e processing dei file audio (HD recording, editing, processing, bouncing), organizzazione del database di campioni (Audio mapping, grouping e looping in un sampler), implementazione e programmazione della libreria nelle varie patch. (Realizzazione delle patch instrument). Alla fine delle due giornate in programma, tutti gli allievi hanno sperimentato il laborioso processo del campionamento audio, esperienza decisamente costruttiva.
Il maestro Relandini, che dal 1995 tiene regolarmente corsi e seminari in tutta Italia, è da anni impegnato nella ricerca didattica sull’inserimento di tecnologie informatiche di supporto presso tutte le istituzioni formative. Tra le altre attività da sound designer affermato, è per questo motivo divenuto, responsabile educational per l’Italia di Steinberg (società leader mondiale per i software musicali) e per la Sibelius. Sicuramente una ulteriore possibilità di crescita e di ampliamento del sapere per i ragazzi del liceo musicale.
È bene sottolineare che lo sviluppo del potenziale creativo degli alunni è uno dei temi centrali della pedagogia contemporanea: anche misurarsi con i grandi nomi del settore delle tecnologie sollecita difatti gli alunni a lavorare proprio sulla creatività, a sviluppare il loro pensiero critico, a trovare soluzioni per essere, ancora una volta, studenti ed artisti originali.