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L’omaggio a Rodari apre il progetto “Voce di Vento” all’Istituto “Catanoso – De Gasperi” di Reggio Calabria

Sagacia e potenza evocativa delle parole trasportano in un altrove pieno di colori e di fantasia. Questa la magia innescata da “A Voce Alata- Omaggio a Rodari”, il doppio appuntamento, in scena l’11 e il 12 ottobre scorsi all’Istituto Comprensivo “Catanoso- De Gasperi”, che ha segnato l’avvio di “Voce di vento”, progetto di lettura ad alta voce, ideato dall’associazione “Terra di mezzo” in collaborazione con Cepell- Centro per il libro e la lettura, di cui l’Istituto reggino capitanato dal Dirigente Marco Geria è partner. Un tributo all’intramontabile Gianni Rodari con reading e laboratori ad alta voce dedicati a “Favole al telefono”, “Tante storie per giocare” e “C’era due volte il barone Lamberto”, che ha coinvolto gli alunni della Scuola Primaria dei Plessi di Spirito Santo e San Cristoforo e le classi 1^, 2^, 3^ D e 1 ^E della Scuola Secondaria di primo grado “A. De Gasperi”.

Storie senza tempo sembrano balzare fuori dalla pagina e attraverso l’intonazione e il calore della voce che racconta attivano un emozionante e reciproco processo di dare e avere. Ironia e dolcezza, realismo e paradossi sono la linfa vitale di personaggi imprevedibili e anticonformisti, nei quali ancora oggi ci si può rispecchiare. È questo il caso del novantatreenne barone Lamberto, che vorrebbe liberarsi dei numerosi mali che lo affliggono, dall’asma all’arteriosclerosi, dall’artrite alla bronchite cronica, cercando un elisir di lunga vita. Una scommessa che il protagonista, affiancato dal fedele maggiordomo Anselmo, sembra quasi aver vinto.

Basta, infatti, che sei addetti ai lavori, dalla soffitta della sua villa, facciano riecheggiare per tre volte il nome di Lamberto e il gioco è fatto. Un capello biondo spunta miracolosamente nel mezzo del cranio calvo, tempestato di macchioline marroni, le rughe sembrano spianarsi, le mani tornano ad essere agili. «Il vecchio arabo aveva proprio ragione – affermano tronfi il barone e il suo aiutante – L’uomo il cui nome è pronunciato resta in vita». A ricondurre lettori e ascoltatori nel mondo reale ci pensano le rocambolesche malefatte dei 24 banditi e del nipote Ottavio, legati da un intento comune, attendere il decesso del ricco signore per accaparrarsi la sua eredità. «Leggere ad alta voce è importante per comunicare bene con gli altri. Ringrazio la lettura per avermi dato la possibilità di arricchirmi dentro – racconta agli studenti Gianni Paone, presidente dell’associazione “Terra di mezzo” e voce narrante assieme a Patrizia Fulciniti – Nella cittadina di Vallefiorita, in cui abitiamo, non c’era una biblioteca. Per questo con alcuni amici abbiamo deciso di costituire una biblioteca errante. Ci incontravamo e ognuno camminava leggendo un libro. La nostra avventura è iniziata così». Leggere come autentico atto di libertà, la sfida lanciata dalla manifestazione, che presto tornerà in riva allo Stretto per stupire una platea di giovanissimi con nuove ed entusiasmanti avventure.

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