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Serata incontro con l’autore del libro “I Bronzi di Riace” per la VI edizione dello “Scilla Jazz Festival”

Volti incantati ieri sera, in Piazza San Rocco, per la prima serata dello Scilla Jazz Festival, che è partito con l’omaggio ai Bronzi tributato dal grande racconto del professor Daniele Castrizio. L’incontro reading con l’autore del libro “I Bronzi di Riace. Studi e ricerche” edito da Laruffa Editore è stato, infatti, l’occasione per ripercorrere la grande storia delle statue nell’anno del 50° anniversario della loro scoperta.

Il professor Castrizio, docente di numismatica presso l’Università di Messina, da decenni si dedica allo studio dei Bronzi di Riace e su di essi ha elaborato una teoria in merito alla loro creazione e alla loro identità. Ha all’attivo la pubblicazione di numerose opere, sia nel campo della Numismatica che approfondimenti sui Bronzi. L’ultimo volume che ha curato “I Bronzi di Riace. Studi e ricerche”, edito da Laruffa Editore, vede inoltre la partecipazione dei più importanti studiosi in materia a livello internazionale e proprio ieri, commenta ironicamente l’autore, è stato consegnato a Richard Gere dalla vicepresidente della regione Calabria.

Il racconto di Castrizio ha seguito lo spirito del luogo e non poteva mancare la narrazione dei miti di Scilla, strettamente legati a quelli di Reggio e alla nascita della parola Italia che appartiene proprio a questi lidi. Poi, entrando nel vivo dell’argomento e approfittando della complicità del pubblico attento, Castrizio ha portato sul palco la grande storia dei Bronzi di Riace attraverso risvolti nuovi e studi ancora inediti su questi capolavori di arte severa che oggi concorrono a diventare Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO. Tra i più affascinanti recenti aggiornamenti gli studi effettuati su colori e materiali dei Bronzi di Riace che si soffermano sulla barba del Bronzo A, i cui riccioli lavorati singolarmente presentano quantità di stagno ogni volta differenti che consentirono all’artista di ottenere molteplici sfumature che andavano dal biondo al rosso.

Il docente ha poi passato in rassegna le più fantasiose teorie che negli ultimi tempi hanno avuto un immeritato risalto come quella che propone i Bronzi come guerrieri della Tracia imbraccianti la pelta (uno scudo troppo leggero per giustificare lo sforzo muscolare dei due eroi); e con sempre carismatica ironia ha avvicinato il pubblico anche ai particolari più tecnici come la realizzazione delle costole della statua B modellate su “salsicciotti di argilla” in un procedimento del tutto innovativo.

Il prossimo appuntamento da non mancare con lo Scilla Jazz Festival sarà con la Eusebio Martinelli Gipsy OrkeStar, in Piazza San Rocco l’8 agosto e in collaborazione con Derive Festival.
L’idea musicale di Eusebio Martinelli, con il suo progetto Gipsy Orkestar, è di proporre concerti in cui i musicisti e gli spettatori non siano in alcun modo separati da un dislivello dovuto al palcoscenico, ma si uniscano in una festa che veda sullo stesso piano persone che ballano, suonano e cantano liberamente come di solito accade nella tradizione della musica balcanica e gitana.

Il repertorio proposto da Martinelli è basato sulla discografia originale del cantautore ma comprende anche alcune tra le più celebri colonne sonore dei film di Emir Kusturica e Quentin Tarantino. La band composta da musicisti provenienti da percorsi artistici molto diversi tra loro genera uno stile, fortemente personale e di grande impatto che crea in tutti i concerti un cocktail esplosivo di energia e promette di far ballare la piazza di Scilla.

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