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All’Istituto Comprensivo “Giovanni XXIII” di Villa San Giovanni l’incontro formativo “Povertà educativa e interventi pedagogici”

Nell’ambito delle iniziative del “Laboratorio della Corresponsabilità educativa”, l’Istituto Comprensivo “Giovanni XXIII” di Villa San Giovanni ha organizzato un incontro formativo destinato ai docenti, ai genitori e a quanti hanno a cuore l’educazione sul tema “Povertà educativa ed interventi pedagogici”.

L’Istituto Comprensivo, Centro Territoriale di Supporto BES, Sportello Provinciale Autismo e Scuola polo per l’Inclusione per la provincia di Reggio Calabria è diretto dalla Dirigente Scolastica Prof.ssa Teresa Marino, la quale ha sottolineato che l’evento, promosso in collaborazione con il Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza di Villa San Giovanni prof.ssa Grazia Maria Trecroci, è nato dalla volontà di creare uno spazio di confronto sul tema della povertà educativa in tutte le sue forme, in quanto problema complesso che coinvolge i docenti nel loro ruolo di educatori, la scuola nei suoi compiti istituzionali, le famiglie nella presa di consapevolezza, il servizio sociale in una azione di mediazione e la società civile in un’azione di responsabilità condivisa.

Autorevoli i relatori dell’incontro di formazione: la prof.ssa Grazia Maria Trecroci, Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza del Comune di Villa San Giovanni, la dott.ssa Tiziana Catalano, Psicologa coordinatrice dell’Equipe multidisciplinare del progetto “Pon Inclusione” Villa San Giovanni–Ambito Territoriale 14, la dott.ssa Giuseppina Maria Patrizia Surace, Giudice onorario presso il Tribunale per i minorenni di Reggio Calabria e membro del Consiglio Direttivo Nazionale Unicef, tutti concordi nell’affermare che l’impossibilità per i minori di apprendere, sperimentare, sviluppare e far fiorire liberamente capacità, talenti e aspirazioni si traduce in povertà educativa che nel nostro Paese priva milioni di bambini del diritto di crescere e di seguire i loro sogni.                                   La povertà educativa è una povertà che nessuno vede, nessuno denuncia, ma che agisce sulla capacità di ciascun ragazzo di scoprirsi e coltivare le proprie inclinazioni e il proprio talento.

Rafforzando l’alleanza scuola-famiglia, ma anche quella tra la scuola e tutta la comunità locale che si assume la responsabilità di essere “educante” è possibile individuare precocemente e contrastare situazioni di povertà educativa, di dispersione scolastica e di fallimento educativo attraverso un approccio partecipativo, cooperativo e solidale di tutti gli attori in campo che con pari dignità si impegnano a valorizzare e mettere a sistema tutte le esperienze e tutte le risorse del territorio.

La direzione del percorso è tracciata dalle  linee guida dettate dall’Osservatorio nazionale per l’infanzia e l’adolescenza ed adottate dal Presidente della Repubblica lo scorso febbraio lungo gli assi dell’educazione, dell’equità e dell’empowerment.

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