Presentato, nella sede sociale di via della Giudecca, 18, il programma di conversazioni che l’Associazione “Amici del Museo”, in collaborazione con la Direzione del Museo Archeologico Nazionale, ha predisposto, in concomitanza con la ricorrenza del 50º anno dal rinvenimento dei ” Bronzi di Riace”. Detto programma si basa sulla constatazione che alcuni importanti reperti archeologici esposti nelle sale di Reggio del nostro Museo, e rinvenuti nell’area urbana, offrono interessanti riferimenti con la fase magnogreca e romana della Storia di Reggio Calabria. È questa, secondo le intenzioni del Consiglio Direttivo dell’Associazione, una efficace maniera per accrescere sempre più la conoscenza di quanto, nel corso dei secoli, è accaduto tra noi . La serie di eventi sarà condotta dal Presidente dell’Associazione, Francesco Arillotta, con la partecipazione, rispettivamente, di Filippo Arillotta, Minella Bellantonio, Renato Laganà, Fulvio Rizzo, Benedetto Carroccio e Teresa timpano, come da prospetto:
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• 1 apile LA LAPIDE DEI TRE IMPERATORI con Filippo Arillotta
• 18 maggio LA ‘FALSA PORTA’ DELLA TOMBA REGGINA DI QUINTO FABIO, LIBERTO INGENUO con Minella Bellantonio
• 18 giugno LA TRABEAZIONE DEL PORTICO DI VALENTINIANO?
con Renato Laganà
• 15 settembre LA RAGIONEVOLE STORIA DEI BRONZI DI RIACE
con Fulvio Rizzo
• 21 ottobre LA MONETA DI ESCULAPIO E LE ACQUE TERMALI
REGGINE con Benedetto Carroccio
• 18 novembre ‘LA TOMBA DEL FIGLIO DELL’ATTORE’ E LE NECROPOLI ELL ENISTICHE DI FEBEA con Tesa Timpano.
Il primo evento si terrà il prossimo 1 aprile, alle ore 17:00, nella Sala delle Conferenze del Museo, con l’intervento del Direttore del MAN-RC, dr. Carmelo Malacrino. Francesco e Filippo Arillotta tratteranno del contenuto di una lapide risalente al IV secolo d.C., Che ricorda l’intervento finanziario degli imperatori Valente, Valentiniano e Graziano – da qui il titolo dato all’incontro: “la lapide dei tre imperatori” – per sostenere la ricostruzione di Reggio dopo un terremoto. Grazie a loro, in città si costruirono anche una ‘basilica’ e un ‘portico’, usando ‘marmi pregiati’: una pagina della nostra storia urbanistica affatto nota.