Il prefetto Stefano Gambacurta, vice capo della Polizia e responsabile dell’Agenzia nazionale Pon, ha illustrato a Crotone nel corso della manifestazione conclusiva del Pon legalità i tipi di interventi svolti in questi nove anni. “Il primo tipo – ha detto – ha riguardato il miglioramento della resilienza della pubblica amministrazione di fronte ai tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata, ma anche ai fenomeni di corruzione e in generale di mala amministrazione. Il secondo tipo di interventi guardava invece alla riduzione dei fenomeni di marginalità sociale e a favorire l’inclusione sociale. La terza linea di interventi aveva come obbiettivo la creazione di condizioni per lo sviluppo e l’attrazione di investimenti dei siti produttivi attraverso il ricorso a strumenti avanzati, tecnologie avanzate, sensoristica avanzata quando non anche veri e propri prodotti che segnano l’ingresso nel mondo dell’intelligenza artificiale”. Il Pon legalità ha interessato cinque regioni del Mezzogiorno in cui sono radicate le mafie storiche: Sicilia, Calabria, Campania, Puglia e Basilicata. “I progetti – ha specificato Gambacurta – guardano anche a fenomeni di natura sociale che costituiscono la base non solo del crimine organizzato ma anche dei fenomeni delinquenziali comuni o di disgregazione sociale che poi genera illegalità”. Il vicecapo della polizia ha fatto anche un esempio pratico di come gli interventi abbiano inciso sulla società: “uno dei progetti più importanti e di maggiore soddisfazione del Pon – ha detto – è il progetto Peter, avviato nel comune di Napoli, che riguarda la riduzione dell’abbandono scolastico. Oggi ne fanno parte più di 200 ragazzi, che sono cittadini del domani. Se mi passa la battuta questo risultato: non si paga con mastercard”.
“Per il Pon Legalità sono stati investiti inizialmente 661 milioni di euro, in parte dall’Europa e in parte dall’Italia. Poi il governo italiano ha stanziato altri 323 milioni per un totale di 984 milioni di euro con i quali sono stati finanziati complessivamente 552 progetti, divisi su tre linee d’intervento”. È il bilancio che il vicecapo della polizia, il prefetto Stefano Gambacurta, dell’autorità di gestione del Programma operativo legalità, ha tracciato a CROTONE nel corso dell’evento conclusivo del Pon Legalità 2014-2020 dal titolo “Costruiamo Legalità. Risultati, sfide e contributi per il futuro”. Il Programma Operativo Legalità oggi conta una dotazione finanziaria, che deriva, in quota parte, dal Fondo europeo di Sviluppo Regionale e dal Fondo Sociale Europeo e, in quota parte, da risorse nazionali. “Abbiamo guardato ad autonomie ed enti locali – ha detto Gambacurta – che hanno saputo rispondere perché il 71 per cento progetti finanziati sono ad enti locali. Un traguardo che ha incontrato anche le tragedie della storia come Covid, migrazione, guerra in Ucraina, i problemi energetici. Mi piace sottolineare che più di 20 milioni sono serviti per finanziare aiuti per il caro energia alle famiglie in difficoltà”. Per il prefetto Gambacurta il Pon è stato un “patto di fiducia con il territorio. Abbiamo investito facendo scelte nell’ individuare progetti che erano compatibile con programma e che avevano possibilità di essere completati. Scelte fatte per garantire massimo impiego risorse e per cogliere opportunità. Oggi lasciamo una eredità perché già è iniziato il programma 2021-2027 che punterà su digitalizzazione”.