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Amendolara: successo di pubblico ed emozioni per la cerimonia di premiazione della Seconda edizione del Premio Nazionale “L’Albero della Vita”

Successo di pubblico ed emozioni per la cerimonia di premiazione della Seconda edizione del Premio Nazionale “L’Albero della Vita” in memoria di Ilaria Gentile, organizzato dall’Aps Ets In-formAZione e dalla Casa delle Associazioni Ilaria Gentile, con il patrocinio della Regione Calabria, della Diocesi di Cassano All’Jonio, del Comune di Amendolara, dell’istituto Comprensivo Amendolara, Roseto Capo Spulico-Oriolo, e di partners privati. In una Chiesa, quella del Convento di San Domenico, gremita di fedeli ed Autorità, il Vescovo di Cassano mons. Francesco Savino si è rivolto alla famiglia di Ilaria, parafrasando una celebre frase del grande regista e umorista, Woody Allen, il quale, durante un’intervista disse: “Vorrei addormentarmi il giorno 24 dicembre e vorrei svegliarmi il 7 gennaio, perché queste vacanze mi fanno male, perché a Natale si amplificano le emozioni”. A Natale ha aggiunto il vice Presidente della Cei, che negli anni passati, il 17 dicembre ha perso l’adorata mamma e che quindi conosce questo dolore, “i sentimenti si dilatano, chi sta bene, in questo periodo sta meglio, chi sta male invece, sta peggio”. E ancora, rivolgendosi a papà Giuseppe, al fratello Rocco, alla sorella Mariagrazia, alla figlioletta Ohana, al marito Francesco, ha chiosato “a Natale Ilaria manca, manca più forte. Le persone care a Natale ci mancano, Natale è la dilatazione delle emozioni”.
Poi in periodo d’Avvento ha chiamato tutti a far nascere veramente Gesù nei propri cuori, nelle proprie case, in noi stessi perché “a che giova che il Figlio di Dio nasce da una giovane Madre se non nasce dentro di noi? A che giova se Gesù Bambino nasce nel presepe ma non dentro di noi?”. San Gregorio di Nazianzo diceva, ha proseguito ancora nella sua omelia il Vescovo fatto Popolo, “che la prima nascita di Gesú, è che nasce dal Figlio del Padre, è Natale quando nasce dalla Vergine Maria, e la terza nascita è quella mistica, quando Gesù nasce dentro di noi. È Natale quando ognuno fa nascere dentro di sé il Bambino”. E infine un appello ad interrogare e il nostro cuore, le nostre coscienze, il nostro essere. “Chiediamoci tutti quanti se nascerà in noi il Figlio di Dio”. Poi l’augurio a tutta l’assemblea da parte dell’alto presule bitontino. “Che sia un Natale controvento come dice la cantante Arisa. Facciamo trionfare il silenzio, dobbiamo svuotare tutte le pretese del nostro io, il nostro ego, l’arroganza, la superbia, l’egoismo. Solo cosi in noi nascerà il Natale, e se vogliamo che questo accada, dobbiamo pregare di più. Auguri a tutte e a tutti”. C’è spazio pure per una riflessione. Don Primo Mazzolari Parroco toscano diceva: “A che serve essere buoni un solo giorno su 365?”. Una delle malattie più brutte di questo tempo è la solitudine perché genera mostri, partorisce mostri. Aumentano i suicidi tra i giovani e anche in carcere. Non cedete alla banalità del Natale, ha ammonito monsignor Savino, ma cerchiamo come Maria e Giuseppe di far nascere Gesù dentro di noi. Terminata la Santa Messa concelebrata con il parroco cittadino don Vincenzo Santalucia, spazio alla seconda parte della kermesse, con le premiazioni. Come è ormai noto a tutti, la Seconda Edizione del Premio Nazionale “L’Albero della Vita” dedicato alla compianta educatrice, già assessore comunale alla Cultura, Pubblica Istruzione e Famiglia, Ilaria Gentile, deceduta a soli 33 anni per un male incurabile, è stato assegnato all’unanimità da una commissione di saggi, all’ingegner Salvatore Lieto, Amministratore Delegato della Webuild Sirjo Scpa, per aver garantito occupazione e dignità e risollevato la vita economica e sociale dell’Alto Ionio cosentino, scommettendo su professionisti e operai specializzati del posto, che da anni lavorano grazie al suo impulso e volere, nel cantiere più grande d’Italia che è il Terzo Megalotto della Statale Jonica, evitando di emigrare altrove in cerca di migliori e maggiori fortune. È stato monsignor Savino a consegnare tra le mani del noto manager mantovano accompagnato dell’eleganza moglie Barbara e dai diletti figli Maria, Maddalena e Bruno, l’ambito e qualificato riconoscimento. Nel corso della serata egregiamente moderata dalla dottoressa Serena Oriolo, sono stati premiati inoltre ventuno personaggi che nella loro opera e azione quotidiana, hanno dimostrato sempre e comunque forte attaccamento ai valori della vita, della cristianità, della giustizia, della famiglia e della pace. Nella fattispecie le targhe sono state consegnate al Vescovo di Cassano e vice Presidente della Cei mons. Francesco Savino, a don Vincenzo Santalucia, don Annunziato Laitano, don Nicola Mobilio, don Nicola Arcuri, mons. Francesco Gimigliano, all’Ufficio Comunicazioni sociali della Diocesi di Cassano All’Jonio, al Coro Parrocchiale della Chiesa Madre Santa Margherita V.M. di Amendolara, al Maggiore Alessandro D’Elia Comandante del Gruppo Guardia di Finanza di Sibari, al Luogotenente C.S. Vincenzo Bongiovanni Comandante Tenenza Guardia di Finanza di Montegiordano. E ancora. Al Luogotenente Marco Carafa Comandante della Stazione dei Carabinieri di Roseto Capo Spulico, all’Ispettore dott. Carmine Nadile Comandante del Distaccamento della Polizia Stradale di Trebisacce, al sindaco di Amendolara Maria Rita Acciardi che ha presieduto i lavori, al Dirigente Scolastico dell’Istutito comprensivo di Amendolara, Roseto Capo Spulico e Oriolo Sergio Scibilia, ai noti imprenditori Rocco e Piero Carlomagno, alla dottoressa Serena Oriolo e al suo compagno imprenditore Antonio Cirigliano, agli amici di Ilaria e a Martina Pignanelli, tutti presenti alla manifestazione. Riconoscimenti per il loro innato e duraturo impegno nel sociale, nel terzo settore, nella tutela e salvaguardia della vita, sono andati anche agli assessori regionali Gianluca Gallo e Pasqualina Straface e ai consiglieri regionali Ferdinando Laghi e Filomena Greco che impegnati in concomitanza dell’avvenimento in Consiglio regionale, hanno mandato un video messaggio di saluti che è stato proiettato durante la serata. Dulcis in fundo, nel Chiostro del Convento costruito nel XVI secolo, di proprietà della famiglia Grisolia, è stato consumato un ricco buffet a km0 cucinato con i prodotti del paniere De.Co e Igp dell’Alto Ionio cosentino, preparato magistralmente dal rinomato chef Rocco Gerundino che ha deliziato i palati degli intevenuti che hanno accompagnato i pasti con le note del violino del maestro Alessio Ferrara. La regia è stata diretta dal professor Daniele Santagata, mentre la fotografia è stata curata da Mimmo Valicenti e le riprese dalla Rai.

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